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“Fa sempre molto piacere, e forse quasi stupore, scoprire qualcuno “di là del mare” che apprezza e divulga le profonde implicazioni culturali, storiche, archeologiche del grande passato della Sardegna. In questo breve, ma accurato articolo della giornalista Daniela Fuganti della Stampa, ritroviamo una sintesi con ragionevole ed equilibrato commento delle interessanti idee di Sergio Frau sulla Sardegna “terra di Atlante”. Queste idee, apprezzate da una parte del mondo culturale internazionale, ma aspramente ed inspiegabilmente osteggiate dal ben noto panorama “istituzionale” isolano e nazionale, tornano ciclicamente in superficie, quasi a scuotere di dosso le gocce di fango che cercano di seppellirne la dirompente evidenza. Ed insieme a quelle idee con pervicace resistenza di (pochi) ricercatori e (migliaia di) appassionati continuano ad emergere alla luce le mille evidenze della grandezza ed importanza dell’epopea Nuragica. La storia ufficiale sottolinea nei popoli la dimensione “guerriera”, si sofferma sulle congiure di palazzo, le conquiste, le invasioni e le battaglie. A noi piace sottolineare la rilevanza “civile” della Civiltà Sarda, dal Neolitico al Nuragico, che svolse un ruolo importante nel Mediterraneo diffondendo e scambiando conquiste tecnologiche ed artistiche, fu germe ed espressione di importanti conquiste tecnologiche: le strabilianti realizzazioni architettoniche, la metallurgia avanzatissima, i realistici bronzetti, i maestosi “Giganti” di Mont’e Prama, la tecnologia marinara. Non sappiamo se il costante e miserevole insabbiamento di questa grandezza sia frutto di calcolo, di preconcetto, di interessi. Siamo però certi che la verità è difficile da soffocare, e questo articolo è uno dei tanti “zampilli” necessari a varare la grande nave. M.C.

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