Gli Egizi in Sardegna

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di Giorgio Valdès Pierluigi Montalbano ha recentemente pubblicato un articolo titolato “Gli antichi padri nuragici”, in cui presenta diverse porzioni di altrettanti bronzetti, con evidenziate le acconciature portate sul capo da ciascuno di essi. Un unico bronzetto è ritratto nella sua completezza e Montalbano così lo descrive: “Solo uno fra questi personaggi nuragici appare in tutta la sua eleganza: passo incedente egizio e segno sardo di saluto, a simboleggiare un legame che i millenni non hanno cancellato. Ricordo due grandi statue identiche trovate dall’archeologo Bernardini negli anni Novanta nella necropoli di Sant’Antioco. Una è stata restaurata malamente e sicuramente sarebbe stato il caso di lasciarla com’era. L’altra è stata lasciata integra nella stessa tomba, poi sigillata per evitare che le tracce di colore svanissero a contatto con gli agenti atmosferici”. Le statue in questione sono quelle riportate in allegato e illustrate in un articolo di Paolo Bernardini pubblicato sul numero 2/08 della rivista “I Quaderni di Darwin”, in cui egli afferma inoltre d’aver rilevato ulteriori elementi che richiamavano il concetto di rinascita della tradizione egizia (ma anche di quella prenuragica e nuragica –nota mia). Anche un altro nostro archeologo, Piero Bartoloni, era rimasto sorpreso dalla scoperta, sempre nella necropoli di S.Antioco, dei resti di una persona “con il capo fasciato da una benda di stoffa, quasi come una mummia”. A proposito di questi ritrovamenti, le domande che sorgono spontanee sono molteplici, anche perché i ritrovamenti di oggetti egizi (o secondo alcuni egittizzanti) in Sardegna, sono sempre stati frequenti e numerosi. In particolare occorrerebbe domandarsi quali rapporti intercorressero tra la Sardegna e l’Egitto ancora in periodo punico, e a che tempi essi risalissero. Non possiamo difatti dimenticarci che le frequentazioni egiziane delle marinerie shardana decorrono quantomeno dalla dinastia del faraone eretico Akhenaton (1350-1333 a.C.), per proseguire poi nei secoli successivi. E’ vero che l’identificazione degli Shardana come etnia proveniente dalla Sardegna è tuttora oggetto d’acceso dibattito, ma personalmente sono propenso a credere che essi provenissero proprio dalla nostra isola, come sostengono tra gli altri l’archeologo Giovanni Ugas e lo studioso Leonardo Melis. Se così fosse, una ricerca importante, soprattutto per comprendere più compiutamente il significato dello spirito religioso delle antiche popolazioni sarde e le sue eventuali connessioni con le tante espressioni del megalitismo e dell’architettura ciclopica, dovrebbe riguardare le analogie culturali e religiose eventualmente intercorrenti tra le due grandi civiltà mediterranee.

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