L’aquila, simbolo spirituale anche del popolo nuragico

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Da sempre impiegata dagli esseri umani come simbolo dell’autorità divina, l’aquila è l’animale che più di tutti ha incarnato il potere spirituale e materiale sugli uomini. Rappresenta nel sogno, meglio di tutti gli altri animali, il simbolo del volare come atto di potere psico-onirico. I Popoli del mare, in particolare i Pheleset, che già da prima del XIII° sec.a.C solcavano i mari del Mediterraneo e dell’oceano Atlantico, utilizzavano le piume d’aquila come copricapo ornamentale.

Alcuni bronzetti nuragici rappresentano idoletti di arcieri che portano in dotazione un asta con penna d’aquila ( il n° 16 del libro di Lilliu, detto “arciere con asta a penna direzionale”, alto 23.5 cm, proviente da Abini Teti – Nuoro- e conservato al museo di Cagliari.) o il presunto “Babai” Sardus Pater, o anche presunto “pheleset” che porta un copricapo di penne d’aquila (anch’esso conservato al Museo A.N. Di Cagliari). Nella mitologia greca l’aquila era animale sacro a Giove e la tradizione classica voleva che l’aquila fosse l’unico animale in grado di fissare il sole (e quindi capace di fissare la luce della conoscenza).

Il Sacro Romano Impero si identificava con l’aquila, così pure l’impero Germanico sin dal medioevo. L’aquila romana fu in seguito ripresa anche dal fascismo che cercava nei simboli del SRI le proprie fondamenta esoteriche e la rappresentava con le ali spiegate. Tant’è vero che in alcune bandiere dell’epoca il rapace veniva rappresentato con un fascio tenuto stretto tra gli artigli.

Durante la Repubblica di Weimar fu impressa un’aquila nera con una sola testa su uno scudo giallo e lo stemma dell’aquila fu utilizzato anche durante il regime nazista prima dell’adozione dell’attuale stemma nazionale. In moltissime culture native nord e sud americane l’aquila è sempre stata eletta a simbolo del sole dagli aztechi che le offrivano il cuore degli uomini nei sacrifici e a moltissime tribù nordamericane che si adornavano con le sue piume considerandola messaggera e rappresentante in questo mondo del grande spirito.

Gli sciamani siberiani, ne invocavano il potere, a rappresentare l’elevazione spirituale in volo al di là e sopra la materia, in un principio attivo di sapienza ed autorità regale. Forse furono proprio i Tuvini, i primi a diffondere in tutte le culture sciamaniche d’Europa il simbolo esoterico dell’aquila. Simbologia che si spinse fino in America poi, tramite il probabile passaggio delle genti nomadi attraverso lo stretto di Bering.

(Mlqrt)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fonte: Romanzo e Mito di Mauro Atzei  / Tutti i diritti riservati / © 2012 / Credits