Talasai e Iloi, due nuraghi vicini e leggendari

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Talasai è il nome di un nuraghe in agro di Sedilo. “Secondo la tradizione vi si trova un tesoro ed è custodito dalla fata che tesse nel telaio d’oro. A questa tradizione antichissima, in periodo più tardo, si è aggiunta la leggenda di Eurania di Talasai, ove si dice che Eurania, figlia del marchese di Talasai, si uccise per non andare in sposa al marchese del vicino nuraghe di Iloi.  Ma i nomi Eurania e Talasai sono una spia dell’antico luogo di culto ove la fata che custodiva il tesoro era l’antica Moira filatrice. Talasia indica in lingua greca il lavoro della lana ed Eurania, Euràmen (da eurisco) significa trovare la sorte. Pertanto il nome Eurania di Talasai doveva indicare l’oracolo dove si trovava la fata filatrice che si andava a interrogare per conoscere la propria sorte” (Dolores Turchi, Maschere, miti e feste della Sardegna 161-162)

“La buona volontà non ha aiutato la Turchi, poiché ella s’inchioda alla convinzione che la cultura greca sia la base di quella sarda: è falso, poiché la Grecia antica non ebbe mai la ventura di lasciare la propria impronta in Sardegna, quindi non può trasmettere la sua ricca cultura. Andare per etimi è fatto più arduo ma più serio che andare per assonanze. Occorre quindi considerare più correttamente Talasài come composto sardiano, basandolo sull’akk. talum(m) ‘albero’ + asu ‘mirto’ + il solito suffisso territoriale di origine ebraica -i, col significato sintetico di ‘(sito di) alberi del mirto’. Questo fu l’antico nome della località dove sorgeva il nuraghe, in cui insisteva, evidentemente, un bosco di mirti. Quanto a Eurania, il nome sembra una corruzione operata dai preti bizantini. Letteralmente significa in greco, ‘dalla bella pioggia’, ‘dalla pioggia benefica’. Ma se dobbiamo dare una certa logica al mito del suicidio, allora dovremmo sforzarci di considerare il termine come corruzione bizantina di un composto sardiano basato sull’akk. Ewum ‘approfittare, abusare di ‘ + ra um ‘amico’, col che saremmo in presenza di una donna violentata dal suo amatore. Se invece volessimo vedere Eurània come nome proprio sardiano con base nel sumerico allora potremmo leggerlo come agglutinazione di e ‘principesco’ + u ‘dono’ + ra ‘essere puro’ + ni ‘paura’ + na ‘ ‘uomo’, con un significato altamente poetico – tipico dei nomi femminili di stirpe nobiliare – equivalente a ‘nobile dono (reso) puro dalla paura del maschio’ ossia ‘donna dalla verginità garantita’, il che equivale all’it. Caterina, gr. Katharina ‘Pura, Vergine’ per antonomasia.” (Salvatore Dedola, Monoteismo Precristiano in Sardegna 400)  

Foto N.Iloi by Wikimapia ; foto N.Talassai by www.megalithic.co.uk