di Fabio Garuti
immagine di Alessandro Pilia
Altro argomento che non è mai stato trattato dalla Archeologia Ufficiale in maniera sistematica, ma sempre accomunando tra loro raffigurazioni, località, materiali e cronologie in una sorta di unico ed ampio calderone che facesse da contenitore ad una materia sostanzialmente inesplorata ed incompresa, è quello che riguarda la raffigurazione,a livello mondiale e dalla Antichità fino praticamente ai giorni nostri, di Cerchi Concentrici, Spirali e Labirinti.
Raffigurazioni su praticamente ogni tipologia di materiale, anche molto complesse, tra cui spiccano quelle effettuate sulla pietra, che hanno sfidato i millenni e sono giunte fino a noi, lasciandoci testimonianze più che preziose e , soprattutto ripeto, assai variegate. Accomunare Cerchi, Spirali e Labirinti in una sorta di grande “minestrone iconografico – raffigurativo ” è un grave errore. Grave soprattutto perchè le trasformazioni iconografiche non sono mai casuali, non sono frutto di capriccio personale o di soggettiva espressione di estro artistico, ma rispondono sempre a motivazioni importanti, e che tali raffigurazioni siano legate a questioni teistiche, appunto, è fuori di dubbio. Vediamone dunque genesi , sviluppo e trasformazioni. Chiariamo innanzitutto che , per avere una tale diffusione a livello planetario e soprattutto per avere sfidato i millenni giungendo fino a noi, la raffigurazione di cerchi, spirali e labirinti ha una origine comune, non casuale, e non dovuta a fattori soggettivi o personalistici. Chi ha iniziato, perchè ha iniziato, dove ha preso lo spunto per tale raffigurazione e , soprattutto, dove ha iniziato a raffigurare tutto ciò ? Ebbene, dopo aver visionato immagini da tutto il Mondo ( il fenomeno mi appassiona da diversi anni ), sono giunto alla conclusione ( verificata a lungo, come potete immaginare ) , che le raffigurazioni più antiche sono quelle effettuate su pietra dura, con una precisione millimetrica,senza alcuna sbavatura, e che, soprattutto, raffigurano i Cerchi Concentrici. Di tutto ciò abbiamo le prove assolute. Incredibilmente più antiche sono le raffigurazioni,e più sono precise . Dove ? A Mamoiada, Sardegna, su un Men Hir – Stele unico nel proprio genere, magnifico, una vera rarità assoluta a livello Mondiale. Questo reperto merita grandissima considerazione ( sapete che ne vado matto ) in quanto ci permette di risolvere definitivamente il mistero dei Cerchi Concentrici. Scoperto per puro caso, e probabilmente giunto fini a noi in quanto interrato e venuto alla luce solo grazie ad alcuni lavori pubblici, ( a quanto mi risulta ) , il Men Hir – Stele ha una datazione di almeno 5.500 anni fa,se non oltre ( stime ufficiali ) . Perchè è così importante ? Semplice : di Cerchi su pietra ne sono stati raffigurati in tutto il Mondo, ma che si avvicinino ( senza giungervi ) alla perfezione assoluta di quelli di Mamoiada ce ne sono solo in Scozia , ( Settentrionale ed Insulare ), in una Contea chiamata Moray, pronuncia Mùrray, di cui spesso abbiamo parlato a proposito dei Dun tanto simili ai Nuraghi, dei Pozzi Sacri, e di altro che collega in maniera inequivocabile i due Territori Nord Europeo e Mediterraneo. Tale contea Scozzese, dicevo, è chiamata proprio nell’identico modo in cui viene chiamato il grande sito Peruviano, sulle Ande, in cui giganteschi Campi Circolari ( di cui abbiamo spesso discusso per quanto attiene ad utilizzi e caratteristiche ) sfidano i millenni. Dati i reperti e le similitudini tra Scozia e Sardegna , possiamo affermare a ragion veduta che “Moray” in Scozia equivale al “Moray” in Perù. Solo che in Centro America ci sono i Campi Circolari, mentre in Scozia ci sono le raffigurazioni su pietra proprio come in Sardegna. Chiaro il collegamento tra tali luoghi. Mi domanderete se anche in Sardegna ci siano tracce del nome Moray come in Scozia. Ci sono, ma ne riparleremo, in quanto l’argomento necessita di un articolo a parte. Ma, ripeto,ci sono, eccome. Va inoltre sottolineato come in alcune “Domus de janas”, siano stati addirittura riprodotti perfettamente tali Campi Peruviani, incluso il restringimento del diametro dei cerchi stessi procedendo in profondità ; una raffigurazione precisissima, anch’ essa unica al Mondo. Ma ormai la Antica Civiltà Sarda ci ha abituato a delizie archeologiche del genere. Ripetiamo : Sardegna e Nord della Scozia ” collegate ” ,oltre che da Nuraghi / Dun, Pozzi Sacri, Matriarcato, Strumenti Musicali, anche dai cerchi Concentrici, che comunque in Sardegna sono precisissimi, unici al Mondo. Ulteriore collegamento, come dimostrato, tra la Contea di Moray in Scozia ed il sito di Moray in Perù. Che, quindi, i Cerchi Concentrici raffigurino un qualcosa di divino,potente, antichissimo, è ormai chiaro. Poi cosa accade ? Come sempre, una raffigurazione iconografica, di cui nel corso dei secoli e dei millenni si perda l’idea originaria, subisce svariate modifiche. Ebbene, proprio in Sardegna abbiamo la prova di questo cambiamento, appena impercettibile, ma chiarissimo. Altro reperto straordinario, età del Bronzo, Vagoncino od Arca di Oschiri. Le ruote del vagoncino, pur apparentemente istoriate solo con cerchi Concentrici, partono in realtà al centro con un motivo a spirale che diventa poi una raffigurazione di Cerchi Concentrici anch’essa. Altro reperto unico al Mondo, che denota un cambiamento molto importante, legato certamente a nuove concezioni e / o sovrapposizioni simboliche, avvenute in età più tarda rispetto al Men Hir – Stele di Mamoiada od alle Domus de Janas. Non dimentichiamo che il motivo a spirale è completamente differente dai Cerchi Concentrici : nei secondi non c’è contatto tra i vari settori raffigurati, mentre nel primo certamente sì. Quando poi, in età ancora più tarda, sono iniziate le raffigurazioni dei labirinti, come simbologia di un percorso, di un itinerario complesso, di una entrata e di una uscita, l’idea originaria dei Cerchi Concentrici non aveva più alcun significato. Essendo però assai diffusa, era familiare e notissima. Ne è stata ripresa l’idea grafica, l’attenzione delle dimensioni e delle linee interne, la proporzione tra spazi , ma il significato, ripeto, era totalmente differente. Prova ne sia che alcuni labirinti vengono addirittura raffigurati su base quadrata e non tonda. Particolarmente interessanti, in tal senso, due magnifiche raffigurazioni di labirinti realizzate in luoghi di Culto Cristiano. Una è quella della Chiesa di Chartres, nel Nord della Francia, e l’altra è quella che reca al centro proprio la figura del Cristo , ad Alatri, provincia di Frosinone, nel Chiostro di San Francesco. La particolarità delle due raffigurazioni consiste nel fatto che entrata ed uscita dal labirinto coincidono, quasi si tratti di un percorso dovuto,obbligato, ossia ( ad esempio ) il percorso della Fede. Tanti altri ,ovviamente, i significati riscontrabili in tali raffigurazioni,ma sempre senza più alcun aggancio con i Campi a Cerchi Concentrici. D’altronde si tratta di differenze di migliaia e migliaia di anni. Una precisazione doverosa : i tanti significati che alle raffigurazioni di cerchi concentrici, spirali e labirinti possono essere collegati, non sono affatto errati, o fuorvianti, tutt’altro. Benchè non si conoscesse più l’origine reale della raffigurazione, restava comunque e sempre l’idea di un qualcosa di antichissimo, potente, divinizzato e teistico. Come potete quindi notare, significati completamente differenti tra loro; ciò che davvero ci interessa è l’aver potuto stabilire una cronologia, seppure ovviamente vaga, delle varie raffigurazioni, partendo da un dato certo : i Cerchi Concentrici raffigurati in Sardegna hanno una matrice identica a quella Scozzese : il ricordo plurimillenario dei Campi Circolari di Moray in Perù, come abbiamo dimostrato. Davvero una Antica Civiltà quella Sarda. Tanto antica da avere ” visto ” e testimoniato , anzi, ” fotografato” contatti e nozioni fino ad oggi impensabili, da sempre persi nelle nebbie del Neolitico. Le dobbiamo, tutti noi che ci appassioniamo alla Archeologia ed alla Storia, la ribalta e la considerazione che merita. Questione di Verità Storica, appunto. ( tratto da : Sardegna, pagine di Archeologia negata. Una grande Civiltà Mediterranea migliaia di anni prima della Storia di Roma – Anguana Edizioni – Sossano – Vi )