Parte superiore di un idolo femminile.

Parte superiore di un idolo femminile. Terracotta, 4 cm Sardegna, località sconosciuta. Tardo Neolitico, III millennio a.C. Idolo acquistato da una collezione privata della Sardegna. La statuetta è spezzata sotto i seni, plasmati in modo asimmetrico ed è solo un frammento. Il volto sottile, modellato tutt’uno con il collo, è riconoscibile solo per l’accenno del naso. Di profilo sembra che il viso sia incorniciato da un velo. All’altezza delle braccia le spalle formano una punta arrotondata. I reperti trovati a Cuccuru Arrius ( frammenti di idoli di terracotta) mostrano forme simili. (E.Atzeni, , “La dea madre nelle culture prenuragiche. Studi sardi 24”, 1975-77, tavole 27, 31 e seguenti.) Il test della termoluminescenza effettuato nel laboratorio di ricerca Rathgen di J. Riederer a Berlino conferma l’origine antica della terracotta. Stato di conservazione: il frammento di terracotta rosso-bruna ha una patina sabbiosa. Inedito. 3. Idolo femminile accovacciato Terracotta, 5 cm. Da Conca Illonis Cultura di Ozieri, prima metà del III millennio a.C. Idolo acquistato da una collezione privata della Sardegna. Questo idolo ha un torso piatto, senza accenno del seno, la parte inferiore del corpo si presenta fortemente schematizzata e si allarga con evidenza . Le braccia si incrociano ad angolo retto davanti al corpo, le mani non sono delineate. Incisioni piatte disegnano il grande inguine e la separazione delle gambe. Le dita dei piedi sono accennate da semplici intagli. Mentre la parte inferiore del corpo modellata a campana riporta alla tradizione del Neolitico Medio (da confrontare con l’idolo Nr. 1 di Cuccuru Arrius, E. Atzeni , “La dea madre nelle culture prenuragiche. Studi sardi 24, tavola 24) , la parte superiore si distingue per la sua forma snella, perlopiù sviluppata sul piano, che si dirige verso le forme degli idoli a croce e di quelli traforati. Una datazione nella prima metà del III millennio sembra perciò opportuna. Il test della termoluminescenza effettuato nel laboratorio di ricerca Rathgen di J. Riederer a Berlino conferma l’origine antica. Stato di conservazione: Testa e collo mancanti. La terracotta rosso-bruna del reperto è alterata in nero sulle natiche. Letteratura : E. Atzeni , “La dea madre nelle culture prenuragiche. Studi sardi 24”.
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