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Nuraghe Sa Domu ‘e s’Orcu

La fortificazione nuragica è composta da una torre a Tholos racchiusa in un cortile che a sua volta è protetto da un antemurale provvisto di altre cinque torri. L”ingresso si trova a sud e introduce in un piccolo cortile dove si trovano alcuni vani che sono utilizzati per la fusione dei metalli, come si deduce dagli scarti di fusione del bronzo rinvenuti tutto intorno. La torre centrale ha la pianta ellitica, al suo interno sulla destra si diparte la scala che porta al piano superiore.

Nuraghe Sa Domu ‘e s’0rku

La fortificazione nuragica è composta da una torre a Tholos racchiusa in un cortile che a sua volta è protetto da un antemurale provvisto di altre cinque torri. L”ingresso si trova a sud e introduce in un piccolo cortile dove si trovano alcuni vani che sono utilizzati per la fusione dei metalli, come si deduce dagli scarti di fusione del bronzo rinvenuti tutto intorno. La torre centrale ha la pianta ellitica, al suo interno sulla destra si diparte la scala che porta al piano superiore. ilportalesardo.it

Nuraghe Sa Domu ‘e s’0rku

La fortificazione nuragica è composta da una torre a Tholos racchiusa in un cortile che a sua volta è protetto da un antemurale provvisto di altre cinque torri. L”ingresso si trova a sud e introduce in un piccolo cortile dove si trovano alcuni vani che sono utilizzati per la fusione dei metalli, come si deduce dagli scarti di fusione del bronzo rinvenuti tutto intorno. La torre centrale ha la pianta ellitica, al suo interno sulla destra si diparte la scala che porta al piano superiore. ilportalesardo.it

Nuraghe Sa domu ‘e s’Orcu

La fortificazione nuragica è composta da una torre a Tholos racchiusa in un cortile che a sua volta è protetto da un antemurale provvisto di altre cinque torri. L”ingresso si trova a sud e introduce in un piccolo cortile dove si trovano alcuni vani che sono utilizzati per la fusione dei metalli, come si deduce dagli scarti di fusione del bronzo rinvenuti tutto intorno. La torre centrale ha la pianta ellitica, al suo interno sulla destra si diparte la scala che porta al piano superiore.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.