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Reggia nuragica Santu Antine

Il nuraghe Santu Antine, chiamato anche Sa domo de su Re (in italiano “La casa del Re”) è uno dei nuraghi più maestosi dell”intera Sardegna ed è anche uno dei più importanti tra quelli esistenti.L”intero complesso rappresenta un importante esempio di architettura preistorica mediterranea e si presume che l”altezza originaria raggiungesse i 22 e i 24 metri, la più alta per quel periodo dopo le piramidi egizie e il mastio della reggia nuragica di Arrubiu che misurava tra i 25 e i 30 metri

Tomba di giganti di Santu Bainzu

Posta a breve distanza dalla chiesetta campestre di S. Gavino e ad un centinaio di metri a NO dal Nuraghe Toscono, con il quale era in stretta relazione culturale, la tomba di Santu Bainzu è del tipo dolmenico con stele centinata monolitica, disposta lungo l’asse SE-NO e con ingresso a SE. Rilevata dal Lamarmora, che nel suo disegno mostra ancora in situ gli ortostati dell’esedra che invece non sono più presenti in un successivo schizzo planimetrico effettuato dal Mackenzie.

Nuraghe Orolio o Madrone

Il nuraghe Orolio, chiamato anche Madrone è un monumento archeologico che si trova sulla collina che domina il comune di Silanus. E’ del tipo complesso, costruito prevalentemente in granito. Rimane quasi intatta la torre centrale alta circa 12 metri originariamente affiancata da altri due o tre corpi. Il nuraghe presenta due tholos sovrapposte, collegate da una scala principale e da una scala secondaria occulta dotata di un mezzanino. Queste particolarità costruttive rendono Orolìo uno dei nuraghi più interessanti e suggestivi. Alla base del nuraghe si notano i ruderi di altre costruzioni nuragiche ancora non adeguatamente indagate. (Wikipedia)

Domus de Janas S’Incantu o Monte Siseri

Il sepolcreto di Monte Siseri è costituito da quattro domus de janas ricavate in un affioramento di roccia tufacea situato alle falde del monte da cui la necropoli prende il nome. Fra queste spicca quella conosciuta come “tomba dell’architettura dipinta” o “de s’incantu” (dell’incanto) – una delle più spettacolari della Sardegna – nella quale la qualità delle decorazioni presenti mostrano l’elevato grado artistico raggiunto durante il Neolitico dall’arte ipogeica sarda.
La domus, il cui ingresso è preceduto da un lungo corridoio, il dromos, ha sezione planimetrica a T: è formato da una piccola anticella quadrangolare che, attraverso un portello, immette in un ampio vano rettangolare; qui, nelle pareti laterali si aprono due cellette.

Tomba di Giganti Li Mizzani

La tomba è costruita con tecnica a filari. Il corpo tombale, rivolto ad E (lungh. m 7,25), contiene un corridoio funebre rettangolare; chiuso sul fondo da un’unica lastra di testata sagomata ad arco
L’esedra si conserva solo in parte: l’emiciclo è delimitato da lastre ortostatiche di dimensioni ridotte, alla base delle quali si sviluppa un basso bancone-sedile, anch’esso incompleto, destinato ad accogliere le offerte.
Il paramento murario posteriore dell’esedra si raccorda senza soluzione di continuità col corpo tombale.

Nuraghe Talia

Il nuraghe, entro il quale è cresciuto un albero di fico (con esiti spettacolari e nel contempo critici per la struttura), conserva pochi filari trachitici ma denuncia un’originaria pregevole architettura. Il diametro è attorno agli undici metri e si conserva un alzato massimo di sette filari, per un’altezza di quattro metri e mezzo. Ben visibile l’ingresso, orientato a Sud-Est. Possiamo supporre che originariamente l’altezza complessiva raggiungesse almeno una decina dl metri: una misura superiore sarebbe da ipotizzare nel caso, ormai non più verificabile, dell’esistenza di più camere sovrapposte.

Comune: OLMEDO
Prov: Sassari
Autore: Giovanni Mulas