l’area archeologica si trova in una vasta area boschiva e si raggiunge mediante la strada provinciale 17, che collega la SS131 all’abitato di Bolotana. Essa è costituita da due circoli megalitici, uno nei pressi di un altare e l’altro in posizione più sopraelevata a pochi metri di distanza in direzione nord-ovest, e da i resti di un nuraghe. Risalgono ad epoca più recente, invece, una statuina della Madonna, un altare e delle classiche abitazioni rurali: i c.d. “pinnettu”. Nei pressi si trovano due interessanti cascate alimentate da un corso d’acqua stagionale.
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l’area archeologica si trova in una vasta area boschiva e si raggiunge mediante la strada provinciale 17, che collega la SS131 all’abitato di Bolotana. Essa è costituita da due circoli megalitici, uno nei pressi di un altare e l’altro in posizione più sopraelevata a pochi metri di distanza in direzione nord-ovest, e da i resti di un nuraghe. Risalgono ad epoca più recente, invece, una statuina della Madonna, un altare e delle classiche abitazioni rurali: i c.d. “pinnettu”. Nei pressi si trovano due interessanti cascate alimentate da un corso d’acqua stagionale.
L’area archeologica si trova in una vasta area boschiva e si raggiunge mediante la strada provinciale 17, che collega la SS131 all’abitato di Bolotana. Essa è costituita da due circoli megalitici, uno nei pressi di un altare e l’altro in posizione più sopraelevata a pochi metri di distanza in direzione nord-ovest, e da i resti di un nuraghe. Risalgono ad epoca più recente, invece, una statuina della Madonna, un altare e delle classiche abitazioni rurali: i c.d. “pinnettu”. Nei pressi si trovano due interessanti cascate alimentate da un corso d’acqua stagionale.
l’area archeologica si trova in una vasta area boschiva e si raggiunge mediante la strada provinciale 17, che collega la SS131 all’abitato di Bolotana. Essa è costituita da due circoli megalitici, uno nei pressi di un altare e l’altro in posizione più sopraelevata a pochi metri di distanza in direzione nord-ovest, e da i resti di un nuraghe. Risalgono ad epoca più recente, invece, una statuina della Madonna, un altare e delle classiche abitazioni rurali: i c.d. “pinnettu”. Nei pressi si trovano due interessanti cascate alimentate da un corso d’acqua stagionale.
l’area archeologica si trova in una vasta area boschiva e si raggiunge mediante la strada provinciale 17, che collega la SS131 all’abitato di Bolotana. Essa è costituita da due circoli megalitici, uno nei pressi di un altare e l’altro in posizione più sopraelevata a pochi metri di distanza in direzione nord-ovest, e da i resti di un nuraghe. Risalgono ad epoca più recente, invece, una statuina della Madonna, un altare e delle classiche abitazioni rurali: i c.d. “pinnettu”. Nei pressi si trovano due interessanti cascate alimentate da un corso d’acqua stagionale.
Il nuraghe più antico risulta essere quello in basso nella foto, di minori dimensioni, costruito con blocchi di basalto poco sbozzati.
L’altro, più grande si presume avesse due piani e presenta una struttura più articolata.
Il grande villaggio a est, in piccola parte, è stato riportato alla luce e presenta un sistema per la raccolta dell’acqua piovana.
La collina di Pani Loriga, nota per gli aspetti archeologici e per il contesto ambientale straordinariamente conservato, è salita all’attenzione pubblica per la recente apertura stabile ai visitatori. Il complesso archeologico, oggetto di indagini da parte dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico(ISMA) del CNR, fornisce un fondamentale contributo alla ricostruzione dell’insediamento umano antico nel Sulcis.
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Nicola Castangia
Codice Geo: NUR7010
> Scheda Geoportale
Si tratta di un vasto villaggio, presumibilmente di Cultura Monte Claro (Cagliari), diffusasi in sardegna intorno alla seconda metà del terzo millennio a. C.. Al centro del poligono causa della bonifica del terreno, resta ben poco dell’opera muraria del Borgo, mentre nei due lati estremi emergono ancora tracce di capanne a pianta rettangolare e circolare.
Si tratta di un vasto villaggio, presumibilmente di Cultura Monte Claro (Cagliari), diffusasi in sardegna intorno alla seconda metà del terzo millennio a. C.. Al centro del poligono causa della bonifica del terreno, resta ben poco dell’opera muraria del Borgo, mentre nei due lati estremi emergono ancora tracce di capanne a pianta rettangolare e circolare.
Si tratta di un vasto villaggio, presumibilmente di Cultura Monte Claro (Cagliari), diffusasi in sardegna intorno alla seconda metà del terzo millennio a. C.. Al centro del poligono causa della bonifica del terreno, resta ben poco dell’opera muraria del Borgo, mentre nei due lati estremi emergono ancora tracce di capanne a pianta rettangolare e circolare.
Si tratta di un vasto villaggio, presumibilmente di Cultura Monte Claro (Cagliari), diffusasi in sardegna intorno alla seconda metà del terzo millennio a. C.. Al centro del poligono causa della bonifica del terreno, resta ben poco dell’opera muraria del Borgo, mentre nei due lati estremi emergono ancora tracce di capanne a pianta rettangolare e circolare.
Si tratta di un vasto villaggio, presumibilmente di Cultura Monte Claro (Cagliari), diffusasi in sardegna intorno alla seconda metà del terzo millennio a. C.. Al centro del poligono causa della bonifica del terreno, resta ben poco dell’opera muraria del Borgo, mentre nei due lati estremi emergono ancora tracce di capanne a pianta rettangolare e circolare.