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Nuraghe Santu Perdu

Benché invaso dalla vegetazione, sepolto sotto metri di terra e da diversi crolli, questo gioiello, presumibilmente di tipo complesso, conserva un mastio di assoluta perfezione costruttiva per l’accuratezza con cui sono stati sbozzati i grandi blocchi di calcare.
Singolare anche per lo spessore delle mura, anch’esse composte da conci ben lavorati, e in particolare quelle rivolte a sud-ovest, imponenti.
Al suo interno fu rinvenuto il famoso bronzetto del “suonatore di corno”, studiato dal professore e archeologo Giovanni Lilliu.

Nuraghe Santu Perdu

Benché invaso dalla vegetazione, sepolto sotto metri di terra e da diversi crolli, questo gioiello, presumibilmente di tipo complesso, conserva un mastio di assoluta perfezione costruttiva per l’accuratezza con cui sono stati sbozzati i grandi blocchi di calcare.
Singolare anche per lo spessore delle mura, anch’esse composte da conci ben lavorati, e in particolare quelle rivolte a sud-ovest, imponenti.
Al suo interno fu rinvenuto il famoso bronzetto del “suonatore di corno”, studiato dal professore e archeologo Giovanni Lilliu.

Nuraghe Santu Perdu

Benché invaso dalla vegetazione, sepolto sotto metri di terra e da diversi crolli, questo gioiello, presumibilmente di tipo complesso, conserva un mastio di assoluta perfezione costruttiva per l’accuratezza con cui sono stati sbozzati i grandi blocchi di calcare.
Singolare anche per lo spessore delle mura, anch’esse composte da conci ben lavorati, e in particolare quelle rivolte a sud-ovest, imponenti.
Al suo interno fu rinvenuto il famoso bronzetto del “suonatore di corno”, studiato dal professore e archeologo Giovanni Lilliu.