Illustrata dal Lamarmora e dal Mackenzie che l’avevano vista quasi intatta, almeno nel profilo di pianta e definita dal Pinza “il prospetto del più bel sepolcro di giganti che si conosce in Sardegna”, la tomba di giganti di Imbertighe è ormai ridotta alla sola stele centinata e alle ali dell’esedra costituite da tre file di pietre.
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Illustrata dal Lamarmora e dal Mackenzie che l’avevano vista quasi intatta, almeno nel profilo di pianta e definita dal Pinza “il prospetto del più bel sepolcro di giganti che si conosce in Sardegna”, la tomba di giganti di Imbertighe è ormai ridotta alla sola stele centinata e alle ali dell’esedra costituite da tre file di pietre.
Illustrata dal Lamarmora e dal Mackenzie che l’avevano vista quasi intatta, almeno nel profilo di pianta e definita dal Pinza “il prospetto del più bel sepolcro di giganti che si conosce in Sardegna”, la tomba di giganti di Imbertighe è ormai ridotta alla sola stele centinata e alle ali dell’esedra costituite da tre file di pietre.
Illustrata dal Lamarmora e dal Mackenzie che l’avevano vista quasi intatta, almeno nel profilo di pianta e definita dal Pinza “il prospetto del più bel sepolcro di giganti che si conosce in Sardegna”, la tomba di giganti di Imbertighe è ormai ridotta alla sola stele centinata e alle ali dell’esedra costituite da tre file di pietre.
Si trova in località Capichera (Arzachena – OT), nei pressi dell’azienda vitivinicola produttrice del pregiato vermentino. Nelle immediate vicinanze il complesso nuragico di La Prisgiona.
Sepoltura nuragica dolmenicaa di cui residua il corridoio tombale costituito da lastroni di basalto ben rifiniti, senza stele.
Sepoltura collettiva di epoca nuragica. Il monumento è realizzato in opera isodoma con elementi in basalto ben squadrati e rifiniti che si trovano sia in giacitura originaria sia inseriti nei muretti a secco di recinzione circostanti. Della tomba è visibile il corridoio con il lastrone terminale di testata, l’esedra con la lastra centrale nella quale è ricavato il portello d’ingresso e la stele a dentelli. Nei pressi dei questa sepoltura sono presenti altre due.
Sepoltura collettiva di epoca nuragica. Il monumento è realizzato in opera isodoma con elementi in basalto ben squadrati e rifiniti che si trovano sia in giacitura originaria sia inseriti nei muretti a secco di recinzione circostanti. Della tomba è visibile il corridoio con il lastrone terminale di testata, l’esedra con la lastra centrale nella quale è ricavato il portello d’ingresso e la stele a dentelli. Nei pressi dei questa sepoltura sono presenti altre due.
Sepoltura collettiva di epoca nuragica. Il monumento è realizzato in opera isodoma con elementi in basalto ben squadrati e rifiniti che si trovano sia in giacitura originaria sia inseriti nei muretti a secco di recinzione circostanti. Della tomba è visibile il corridoio con il lastrone terminale di testata, l’esedra con la lastra centrale nella quale è ricavato il portello d’ingresso e la stele a dentelli. Nei pressi dei questa sepoltura sono presenti altre due.
Sepoltura collettiva di epoca nuragica. Il monumento è realizzato in opera isodoma con elementi in basalto ben squadrati e rifiniti che si trovano sia in giacitura originaria sia inseriti nei muretti a secco di recinzione circostanti. Della tomba è visibile il corridoio con il lastrone terminale di testata, l’esedra con la lastra centrale nella quale è ricavato il portello d’ingresso e la stele a dentelli. Nei pressi dei questa sepoltura sono presenti altre due.
Sepoltura collettiva di epoca nuragica. Il monumento è realizzato in opera isodoma con elementi in basalto ben squadrati e rifiniti che si trovano sia in giacitura originaria sia inseriti nei muretti a secco di recinzione circostanti. Della tomba è visibile il corridoio con il lastrone terminale di testata, l’esedra con la lastra centrale nella quale è ricavato il portello d’ingresso e la stele a dentelli. Nei pressi dei questa sepoltura sono presenti altre due.
Sepoltura collettiva di epoca nuragica. Il monumento è realizzato in opera isodoma con elementi in basalto ben squadrati e rifiniti che si trovano sia in giacitura originaria sia inseriti nei muretti a secco di recinzione circostanti. Della tomba è visibile il corridoio con il lastrone terminale di testata, l’esedra con la lastra centrale nella quale è ricavato il portello d’ingresso e la stele a dentelli. Nei pressi dei questa sepoltura sono presenti altre due.