Il dolmen Sa Perda ‘e S’Altare è il primo dolmen di cui si abbia notizia in Sardegna e fu pubblicato nel 1906 da Taramelli.
È costituito da 7 ortostati di basalto e solo 5 sono tutt’ora nella posizione originale.
La camera funeraria è coperta da un lastrone che ora risulta visibilmente inclinato sul lato destro.
A breve distanza sorgeva l’Allèe Couverte di Sa Tanca ‘e Sa Marchesa, ora demolita da lavori agricoli.
Il suddetto Dolmen era sempre stato attribuito fin dalla sua scoperta al territorio di Birori. Attualmente, invece, a seguito di un’attenta analisi topografica, il monumento appartiene al Comune di Macomer.
Da non confondere con la tomba dei giganti omonima, che si trova nel territorio di Birori e non esattamente nelle vicinanze del dolmen.
(Moravetti)
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Il dolmen Sa Perda ‘e S’Altare è il primo dolmen di cui si abbia notizia in Sardegna e fu pubblicato nel 1906 da Taramelli.
È costituito da 7 ortostati di basalto e solo 5 sono tutt’ora nella posizione originale.
La camera funeraria è coperta da un lastrone che ora risulta visibilmente inclinato sul lato destro.
A breve distanza sorgeva l’Allèe Couverte di Sa Tanca ‘e Sa Marchesa, ora demolita da lavori agricoli.
Il suddetto Dolmen era sempre stato attribuito fin dalla sua scoperta al territorio di Birori. Attualmente, invece, a seguito di un’attenta analisi topografica, il monumento appartiene al Comune di Macomer.
Da non confondere con la tomba dei giganti omonima, che si trova nel territorio di Birori e non esattamente nelle vicinanze del dolmen.
(Moravetti)
Il dolmen Sa Perda ‘e S’Altare è il primo dolmen di cui si abbia notizia in Sardegna e fu pubblicato nel 1906 da Taramelli.
È costituito da 7 ortostati di basalto e solo 5 sono tutt’ora nella posizione originale.
La camera funeraria è coperta da un lastrone che ora risulta visibilmente inclinato sul lato destro.
A breve distanza sorgeva l’Allèe Couverte di Sa Tanca ‘e Sa Marchesa, ora demolita da lavori agricoli.
Il suddetto Dolmen era sempre stato attribuito fin dalla sua scoperta al territorio di Birori. Attualmente, invece, a seguito di un’attenta analisi topografica, il monumento appartiene al Comune di Macomer.
Da non confondere con la tomba dei giganti omonima, che si trova nel territorio di Birori e non esattamente nelle vicinanze del dolmen.
(Moravetti)
Si tratta di un monotorre di pianta circolare, diam. 11,20 con murature residue di m 3,20 d’altezza, quattro filari. Muratura di blocchi poliedrici, appena sbozzati. Già ai tempi del Taramelli il nuraghe era distrutto, non rimane che la base.
Si tratta di un monotorre di pianta circolare, diam. 11,20 con murature residue di m 3,20 d’altezza, quattro filari. Muratura di blocchi poliedrici, appena sbozzati. Già ai tempi del Taramelli il nuraghe era distrutto, non rimane che la base.
Si tratta di un nuraghe monotorre a pianta circolare diam 11 mche si conserva per un’altezza di circa 2,5 m su tre filari. Muro ciclopico con massi appena sbozzati. Ingresso a SE privo di architrave introduce a un corridoio di circa 2m
Si tratta di un nuraghe monotorre a pianta circolare diam 11 mche si conserva per un’altezza di circa 2,5 m su tre filari. Muro ciclopico con massi appena sbozzati. Ingresso a SE privo di architrave introduce a un corridoio di circa 2m
Si tratta di un nuraghe monotorre a pianta circolare diam 11 mche si conserva per un’altezza di circa 2,5 m su tre filari. Muro ciclopico con massi appena sbozzati. Ingresso a SE privo di architrave introduce a un corridoio di circa 2m
L”edificio è un monotorre che conserva la camera, accessibile mediante un andito con scala e nicchia, e dotata di tre vani sussidiari. La torre è costruita nei filari inferiori con grandi blocchi; a questi si sovrappongono massi di minori dimensioni, rifiniti con cura e messi in opera su corsi orizzontali regolari. Sulla muratura esterna sono visibili alcune prese di luce, triangolari o quadrangolari, disposte quasi a spirale. A breve distanza dal nuraghe, è scavata una domus de janas.
Il complesso nuragico di Tamùli è un importante sito archeologico risalente all”età del Bronzo medio (1500-1200 a.C.). Il sito era ben noto già nella prima metà dell”Ottocento grazie soprattutto alla descrizione che lo studioso gen. Alberto Della Marmora fece nel suo Voyage en Sardaigne, pubblicato nel 1840. Nell”atlante allegato illustrò compiutamente con numerosi disegni il nuraghe, due delle tre tombe dei giganti presenti, i betili ed alcuni conci presenti sul posto
Il Nuraghe Orta, di tipo complesso, poco conosciuto, è uno dei tantissimi nuraghi di Macomer. Sorge nell’altopiano di Campeda, sul margine di una dorsale trachitica con parete a strapiombo, costituito da una torre alla quale è stato aggiunto un bastione d’incerta definizione planimetrica.