Quel che resta di una tomba di giganti caratterizzata dal concio a dentelli
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Quel che resta di una tomba di giganti caratterizzata dal concio a dentelli
Quel che resta di una tomba di giganti caratterizzata dal concio a dentelli
Sepoltura neolitica composta da due camere connesse attraverso un portello che presenta, superiormente, una probabile doppia protome taurina.
Sepoltura neolitica composta da due camere connesse attraverso un portello che presenta, superiormente, una probabile doppia protome taurina.
Sepoltura neolitica composta da due camere connesse attraverso un portello che presenta, superiormente, una probabile doppia protome taurina.
Sulle pendici del “Monte Santo” tre differenti massi ospitano antiche tombe neolitiche lungo un percorso di ascesa. Tre massi erratici in cui sono state scavate le tombe. Nel primo masso che si incontra dirigendosi verso la cima, Su Crastu de Santu Eliseu, che dà il nome al sito, la domus è stata riadattata a luogo di culto cristiano. Si incontra poi Su Crastu de Santu Elia ed infine Su Crastu de Santu Enoch che presenta una domus con due belle protomi taurine.
Sepoltura neolitica composta da due camere connesse attraverso un portello che presenta, superiormente, una probabile doppia protome taurina.
Sepoltura neolitica composta da due camere connesse attraverso un portello che presenta, superiormente, una probabile doppia protome taurina.
Sepoltura neolitica composta da due camere connesse attraverso un portello che presenta, superiormente, una probabile doppia protome taurina.
Sepoltura neolitica composta da due camere connesse attraverso un portello che presenta, superiormente, una probabile doppia protome taurina.
Monotorre. Posto su un acrocoro da cui è possibile controllare la valle ove era insediato il popolo dei Nurritani. delimitata dal cippo romano rinvenuto in quella zona dal Prof. Mastino.
La regione posta a sud del Tirso si estendeva tra Orotelli e le sorgenti del Tirso ad est di Benetutti e confinava a Nord col Goceano e a Sud con la Barbaria.