Il complesso è costituito da un “cromlech” e altri menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea. Il “cromlech” è costituito da grandi massi rotondeggianti (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze. Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).
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Il complesso è costituito da un “cromlech” e altri menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea. Il “cromlech” è costituito da grandi massi rotondeggianti (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze. Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).
Il complesso è costituito da un “cromlech” e altri menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea. Il “cromlech” è costituito da grandi massi rotondeggianti (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze. Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).
Il complesso è costituito da un “cromlech” e altri menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea. Il “cromlech” è costituito da grandi massi rotondeggianti (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze. Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).
Il complesso è costituito da un “cromlech” e altri menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea. Il “cromlech” è costituito da grandi massi rotondeggianti (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze. Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).
Il complesso è costituito da un “cromlech” e altri menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea. Il “cromlech” è costituito da grandi massi rotondeggianti (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze. Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).
Il complesso è costituito da un “cromlech” e altri menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea. Il “cromlech” è costituito da grandi massi rotondeggianti (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze. Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).
Il complesso è costituito da un “cromlech” e altri menhir. Nell’area circostante, ad attestare l’intensa frequentazione del territorio nella preistoria, è presente una necropoli ipogea. Il “cromlech” è costituito da grandi massi rotondeggianti (trachite, granito grigio e bianchissimo quarzo) trasportati anche da notevoli distanze. Il complesso è ascrivibile al Neolitico finale (3200-2800 a.C., cultura di Ozieri) ed Eneolitico iniziale e medio (2800-2400, culture di Filigosa e Abealzu).
Dolmen semplice, con pianta rettangolare e ingresso rivolto a Nord-Est. La parete di destra è costituita da un lastrone rettangolare, quella di sinistra da due massi semilavorati, poggianti su roccia naturale. Il lastrone di copertura è appiattito nella superficie inferiore e lasciato al naturale in quella superiore. EPOCA: Civiltà di Ozieri (3500-2700 a. C.)
Dolmen semplice, con pianta rettangolare e ingresso rivolto a Nord-Est. La parete di destra è costituita da un lastrone rettangolare, quella di sinistra da due massi semilavorati, poggianti su roccia naturale. Il lastrone di copertura è appiattito nella superficie inferiore e lasciato al naturale in quella superiore. EPOCA: Civiltà di Ozieri (3500-2700 a. C.)
Le figure rupestri di Luzzanas -a Nord di della Basilica di S.Antioco di Bisarcio e nell’area in cui sono presenti i resti dell’omonimo nuraghe-, rappresentano delle immagini antropomorfe di uomini itifallici e di donne.
Le figure rupestri di Luzzanas -a Nord di della Basilica di S.Antioco di Bisarcio e nell’area in cui sono presenti i resti dell’omonimo nuraghe-, rappresentano delle immagini antropomorfe di uomini itifallici e di donne.