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Nuraghe Bruncu Maduli o Bruncu Madugui

E’ il ‘padre di tutti i nuraghi’, il protonuraghe Madugui (nome locale) o Maduli (denominazione archeologica), che svetta sul ciglio sud-orientale, particolarmente sporgente, dell’altopiano. Oggi le sue mura sono alte quattro metri e mezzo, un tempo di più. È uno degli esempi più significativi della tipologia architettonica protonuragica (o pseudonuragica), prototipo dei ‘nuraghi a corridoio’, in seguito evolutisi in torri o agglomerati di torri chiuse a falsa cupola (tholos).

Villaggio nuragico Bruncu Maduli o Bruncu Madugui

E’ il ‘padre di tutti i nuraghi’, il protonuraghe Madugui (nome locale) o Maduli (denominazione archeologica), che svetta sul ciglio sud-orientale, particolarmente sporgente, dell’altopiano. Oggi le sue mura sono alte quattro metri e mezzo, un tempo di più. È uno degli esempi più significativi della tipologia architettonica protonuragica (o pseudonuragica), prototipo dei ‘nuraghi a corridoio’, in seguito evolutisi in torri o agglomerati di torri chiuse a falsa cupola (tholos).

Nuraghe Bruncu Madugui o Bruncu Maduli

E’ il ‘padre di tutti i nuraghi’, il protonuraghe Madugui (nome locale) o Maduli (denominazione archeologica), che svetta sul ciglio sud-orientale, particolarmente sporgente, dell’altopiano. Oggi le sue mura sono alte quattro metri e mezzo, un tempo di più. È uno degli esempi più significativi della tipologia architettonica protonuragica (o pseudonuragica), prototipo dei ‘nuraghi a corridoio’, in seguito evolutisi in torri o agglomerati di torri chiuse a falsa cupola (tholos).

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A circa cento metri dal nuraghe sono presenti i resti di un villaggio di capanne, raccolte in una decina di isolati, ossia raccordate tra loro e disposte intorno a cortili comuni centrali. I vani hanno forma circolare e pavimenti lastricati e acciottolati; con focolari, nicchie, sedili e ripiani alle pareti. I materiali rinvenuti permettono di distinguere funzioni differenti delle varie capanne: preparazione e cottura dei cibi, lavorazione di materiali vari, depositi o discariche. Dai reperti si evince anche che il villaggio è successivo al protonuraghe, risalente al Bronzo finale (XIV-X a.C.). Demolizioni e ristrutturazioni delle murature, inoltre, testimoniano la vivacità demografica e sociale dell’abitato. (fonte: Sardegna Turismo)”

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A circa cento metri dal nuraghe sono presenti i resti di un villaggio di capanne, raccolte in una decina di isolati, ossia raccordate tra loro e disposte intorno a cortili comuni centrali. I vani hanno forma circolare e pavimenti lastricati e acciottolati; con focolari, nicchie, sedili e ripiani alle pareti. I materiali rinvenuti permettono di distinguere funzioni differenti delle varie capanne: preparazione e cottura dei cibi, lavorazione di materiali vari, depositi o discariche. Dai reperti si evince anche che il villaggio è successivo al protonuraghe, risalente al Bronzo finale (XIV-X a.C.). Demolizioni e ristrutturazioni delle murature, inoltre, testimoniano la vivacità demografica e sociale dell’abitato. (fonte: Sardegna Turismo)”

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A circa cento metri dal nuraghe sono presenti i resti di un villaggio di capanne, raccolte in una decina di isolati, ossia raccordate tra loro e disposte intorno a cortili comuni centrali. I vani hanno forma circolare e pavimenti lastricati e acciottolati; con focolari, nicchie, sedili e ripiani alle pareti. I materiali rinvenuti permettono di distinguere funzioni differenti delle varie capanne: preparazione e cottura dei cibi, lavorazione di materiali vari, depositi o discariche. Dai reperti si evince anche che il villaggio è successivo al protonuraghe, risalente al Bronzo finale (XIV-X a.C.). Demolizioni e ristrutturazioni delle murature, inoltre, testimoniano la vivacità demografica e sociale dell’abitato. (fonte: Sardegna Turismo)”

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A circa cento metri dal nuraghe sono presenti i resti di un villaggio di capanne, raccolte in una decina di isolati, ossia raccordate tra loro e disposte intorno a cortili comuni centrali. I vani hanno forma circolare e pavimenti lastricati e acciottolati; con focolari, nicchie, sedili e ripiani alle pareti. I materiali rinvenuti permettono di distinguere funzioni differenti delle varie capanne: preparazione e cottura dei cibi, lavorazione di materiali vari, depositi o discariche. Dai reperti si evince anche che il villaggio è successivo al protonuraghe, risalente al Bronzo finale (XIV-X a.C.). Demolizioni e ristrutturazioni delle murature, inoltre, testimoniano la vivacità demografica e sociale dell’abitato. (fonte: Sardegna Turismo)”

Insediamento nuragico di Bruncu Maduli o Bruncu Madugui

E’ il ‘padre di tutti i nuraghi’, il protonuraghe Madugui (nome locale) o Maduli (denominazione archeologica), che svetta sul ciglio sud-orientale, particolarmente sporgente, dell’altopiano. Oggi le sue mura sono alte quattro metri e mezzo, un tempo di più. È uno degli esempi più significativi della tipologia architettonica protonuragica (o pseudonuragica), prototipo dei ‘nuraghi a corridoio’, in seguito evolutisi in torri o agglomerati di torri chiuse a falsa cupola (tholos).