Risultati della ricerca


#immagini: 81

Nuraghe Arile

Si trova all’interno del territorio comunale di Nule (SS).
Il nuraghe è un monotorre con scala, nicchia d’andito e camera marginata da 3 nicchie disposte a croce.
La torre è di pianta circolare. La tholos è crollata.

Nuraghe Arile

Si trova all’interno del territorio comunale di Nule (SS).
Il nuraghe è un monotorre con scala, nicchia d’andito e camera marginata da 3 nicchie disposte a croce.
La torre è di pianta circolare. La tholos è crollata.

Nuraghe Arile

Si trova all’interno del territorio comunale di Nule (SS).
Il nuraghe è un monotorre con scala, nicchia d’andito e camera marginata da 3 nicchie disposte a croce.
La torre è di pianta circolare. La tholos è crollata.

Nuraghe Cuccurada

Il nuraghe Cuccurada è di tipo polilobato, con quattro torri angolari collegate da mura rettilinee che racchiudono un cortile dove si trova anche la torre centrale, detta mastio, e può essere datato al primo periodo nuragico (1600 a.C. circa). Ma come si è scoperto durante gli ultimi scavi l’origine dell’insediamento è probabilmente da collocare in età prenuragica, ad opera di popolazioni inquadrabili nella cosidetta Cultura di Monte Claro (fine III millennio a.C.-inizio del II), come dimostrano i ritrovamenti litici in ossidiana, le particolari ceramiche, e la costruzione della parte più antica del nuraghe, che è realizzata con grossi massi appena sbozzati, sistemati in filari discontinui e irregolari, in una tecnica non attribuibile ai nuragici.

Nuraghe Melas o Sa Mela

Vittorio Angius lo chiama Fumìu e lo descrive cosi: «.. È un tal disegno, del quale non si possa dar un’idea senza averlo delineato». Proseguendo con la descrizione asserisce che ci siano più nuraghi che lo compongono di dimensioni variabili sottolineando che: «.. il norace Fumiu… presenta alcune particolarità. Sopra la porta aperta incontro al sirocco-levante è uno spiraglio, e non lungi da questa è una seconda porta aperta al sirocco e alta metri 2, che però essendo alta sul suolo pare una finestra: in un suo fianco è aperta la galleria nello spessore del muro per andar ne’ piani superiori o nella terrazza.»

Nuraghe Melas o Sa Mela

Vittorio Angius lo chiama Fumìu e lo descrive cosi: «.. È un tal disegno, del quale non si possa dar un’idea senza averlo delineato». Proseguendo con la descrizione asserisce che ci siano più nuraghi che lo compongono di dimensioni variabili sottolineando che: «.. il norace Fumiu… presenta alcune particolarità. Sopra la porta aperta incontro al sirocco-levante è uno spiraglio, e non lungi da questa è una seconda porta aperta al sirocco e alta metri 2, che però essendo alta sul suolo pare una finestra: in un suo fianco è aperta la galleria nello spessore del muro per andar ne’ piani superiori o nella terrazza.»

Nuraghe Melas o Sa Mela

Vittorio Angius lo chiama Fumìu e lo descrive cosi: «.. È un tal disegno, del quale non si possa dar un’idea senza averlo delineato». Proseguendo con la descrizione asserisce che ci siano più nuraghi che lo compongono di dimensioni variabili sottolineando che: «.. il norace Fumiu… presenta alcune particolarità. Sopra la porta aperta incontro al sirocco-levante è uno spiraglio, e non lungi da questa è una seconda porta aperta al sirocco e alta metri 2, che però essendo alta sul suolo pare una finestra: in un suo fianco è aperta la galleria nello spessore del muro per andar ne’ piani superiori o nella terrazza.»

Nuraghe Melas o Sa Mela

Vittorio Angius lo chiama Fumìu e lo descrive cosi: «.. È un tal disegno, del quale non si possa dar un’idea senza averlo delineato». Proseguendo con la descrizione asserisce che ci siano più nuraghi che lo compongono di dimensioni variabili sottolineando che: «.. il norace Fumiu… presenta alcune particolarità. Sopra la porta aperta incontro al sirocco-levante è uno spiraglio, e non lungi da questa è una seconda porta aperta al sirocco e alta metri 2, che però essendo alta sul suolo pare una finestra: in un suo fianco è aperta la galleria nello spessore del muro per andar ne’ piani superiori o nella terrazza.»

Nuraghe Melas o Sa Mela

Vittorio Angius lo chiama Fumìu e lo descrive cosi: «.. È un tal disegno, del quale non si possa dar un’idea senza averlo delineato». Proseguendo con la descrizione asserisce che ci siano più nuraghi che lo compongono di dimensioni variabili sottolineando che: «.. il norace Fumiu… presenta alcune particolarità. Sopra la porta aperta incontro al sirocco-levante è uno spiraglio, e non lungi da questa è una seconda porta aperta al sirocco e alta metri 2, che però essendo alta sul suolo pare una finestra: in un suo fianco è aperta la galleria nello spessore del muro per andar ne’ piani superiori o nella terrazza.»

Tomba di Giganti di Muttas Nieddas

A circa due chilometri dal centro abitato di Gesico, nella strada bianca che conduce a Villanovafranca, troviamo su un’ altura scoscesa quattro tombe di giganti distanti tra di loro solamente una decina di metri. Su questo sito, ora privo di manutenzione, vennero condotti gli scavi sistematici nel 2006 dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari, dove all’ interno delle camere sepolcrali sono stati rinvenuti resti ossei dei defunti riposti al suo interno.
Le loro grandi particolarità sono:
– la totale assenza, all’ ingresso delle tombe, dell’ esedra
– l’ assomiglianza ad una chiglia di nave rovesciata che può essere riscontrata o paragonata con dei monumenti sepolcrali chiamati “navetas” tipici della civiltà Talayotica di Minorca e delle isole Baleari.
Queste grandi opere sono realizzati in lastre di calcare disposte a filari progressivamente sempre più aggettanti verso l’alto e la copertura era ottenuta mediante una serie di lastre che fungevano da architrave. Da notare la pavimentazione ottenuta con dei grandi massi squadrati con uno spessore di una decina di cm. Abbiamo riportato solo 3 delle 4 tombe presenti sulla collina. Da notare i due massi che presentano dei solchi molto evidenti.
HISTORIA DE PERDA

Nuraghe de Perdu

Si tratta delle rovine di un sito e di un insediamento che originariamente doveva avere dimensioni medio-grandi. Si distinguono infatti quella che doveva essere l’imponente torre centrale (rimangono solo il basamento, le pareti laterali e l’architrave dell’ingresso), almeno altre tre torri e delle fortificazioni estese lungo tutto il perimetro del piccolo rilievo su cui sorge il sito.

Pozzo sacro Su Presoni o Cuccuddaddas

In località Is cugudadas, nel territorio del comune di Cardedu, immerso nella fittissima vegetazione, si trova il pozzo sacro “Su Presoni”, così denominato perché nei secoli scorsi si tramanda fosse usato come carcere. Il pozzo sacro è un edificio connesso al culto delle acque, è composto da una parte sotto terra (cella del pozzo) e una sopratterra (atrio) raccordate da una rampa di scale. Il monumento di Cardedu è in buono stato di conservazione, rimangono ben visibili i muri laterali dell’atrio ad un’altezza residua di più di un metro; la cella del pozzo che conserva integra la copertura ad ogiva e la scala dove è perfettamente integra la copertura a gradoni. (http://www.agugliastra.it)