Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
#immagini: 433
In prossimità dei resti del nuraghe Sorres e di cinque domus de janas, sorge l’ex cattedrale di San Pietro di Sorres. Una chiesa romanica, monumento nazionale dal 1894, che si trova su un colle di origine vulcanica in territorio del comune di Borutta, piccolo centro del Meilogu, in provincia di Sassari in Sardegna.
Edificata tra il XII e il XIII secolo, fu cattedrale della non più esistente diocesi di Sorres fino al 1503. Dal 1950 la chiesa e l’attiguo monastero ospitano una comunità di monaci benedettini.
Torre costiera difensiva edificata nel 1639 secondo Francesco Vico.
Prov: Oristano
Autore: Lazzaro12 per Wikimapia
Codice Geo: NUR4734
> Scheda Geoportale
Prov: Oristano
Autore: Lazzaro12 per Wikimapia
Codice Geo: NUR4734
> Scheda Geoportale
Prov: Oristano
Autore: Lazzaro12 per Wikimapia
Codice Geo: NUR4734
> Scheda Geoportale
Nuraghe complesso diroccato avvolto dalla vegetazione, di difficile definizione
Prov: Oristano
Autore: Lazzaro12 per Wikimapia
Codice Geo: NUR4689
> Scheda Geoportale
La stele di Nora è una grande pietra di arenaria, rinvenuta a Nora, vicino alla chiesetta di S. Efisio di Pula. La traduzione di ciò che vi è scritto è stato ed è ancora oggetto di differenti interpretazioni
si trova in territorio di padria,in pessime condizioni,distrutto il circolo megalitico esterno per far spazio al pascolo,in questo nuraghe fù trovata e trafugata una navicella di bronzo,la più grande mai scoperta in sardegna di ben 38cm di lunghezza,chiamata la navicella del re sole,ora conservata al museo archeologico sanna di sassari
La testa del toro ritrovata nel sacello è conservata nel comune di Nughedu San Nicolò
ritrovato nel 1993 durante la campagna di scavi condotta ai piedi del Monte Zara (il costone calcareo che sovrasta Monastir) dall’archeologo Giovanni Ugas; una campagna che si rivelò straordinariamente fruttuosa se si considera che in una delle capanne del villaggio nuragico oggetto dell’indagine emersero una macina da grano, una specie di forno per il pane ed il torchio per il vino, oltre a pezzi di ceramica con cospicue tracce di olio, testimonianze di un’attività agroalimentare molto sviluppata per un insediamento della Ia Età del ferro, ossia di nove secoli prima di Cristo. Quel torchio, in particolare, è diventato un oggetto rappresentativo del passato di Monastir, tanto che il suo simbolo stilizzato è stato inserito nello stemma comunale. (Marzio Luras)
5) LOTTATORI DI UTA
Nome: lottatori di Uta
Professione: atleti
Lunghezza: 15 cm
Aspetto: rappresentazione di lottatori sardi nell’arte marziale chiamata “s’Istrumpa”
Vestiario: doppia tunica smanicata, copricapo a calotta semplice, bandoliera e pugnale, capelli corti
Luogo di ritrovamento: UTA (CA), località Monte Arcosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: il lottatore che soccombe è immobilizzato a pancia in giù con gambe e braccia bloccate
fotografia di G. Exana