E” senza dubbio il nuraghe più imponente e meglio conservato del territorio di Solarussa. Lo schema è quello del nuraghe a tancato, con una torre principale e una secondaria separate da un cortile. la torre principale, si presenta in buono stato di conservazione, con la volta a thòlos sostanzialmente intatta. Parzialmente crollata invece la torre secondaria, mentre il cortile interno è ostruito dalle macerie del crollo.
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E” senza dubbio il nuraghe più imponente e meglio conservato del territorio di Solarussa. Lo schema è quello del nuraghe a tancato, con una torre principale e una secondaria separate da un cortile. la torre principale, si presenta in buono stato di conservazione, con la volta a thòlos sostanzialmente intatta. Parzialmente crollata invece la torre secondaria, mentre il cortile interno è ostruito dalle macerie del crollo.
Nuraghe monotorre con scala, nicchia d’andito e camera con tre nicchie disposte a croce. La torre, a pianta circolare, conserva un’altezza massima di m 12,25 su 21 filari, mentre a SE abbiamo m 11 con 19 filari. Sullo svettamento il diametro è di 10 metri. L’opera muraria è costituita da blocchi di basalto bel lavorati e disposti a filari orizzontali regolari.
Il dolmen si trova su una emergenza basaltica, sulla sponda settentrionale del Riu Coraggiu, a circa 200 metri a Nord del Nuraghe Nela. Il vano funerario è delimitato attualmente da tre ortostati, su di essi poggia un grande lastrone di copertura.
Il nuraghe si compone di una torre centrale circondata da una muraglia, alla quale sono addossate alcune torri secondarie. La torre centrale, che originariamente era costituita da più piani sovrapposti, conserva attualmente solo il piano inferiore e la scala che conduceva a quelli superiori, parzialmente ostruita dai crolli. (Il Portale Sardo)
Il nuraghe si compone di una torre centrale circondata da una muraglia, alla quale sono addossate alcune torri secondarie. La torre centrale, che originariamente era costituita da più piani sovrapposti, conserva attualmente solo il piano inferiore e la scala che conduceva a quelli superiori, parzialmente ostruita dai crolli. (Il Portale Sardo)
Il nuraghe si compone di una torre centrale circondata da una muraglia, alla quale sono addossate alcune torri secondarie. La torre centrale, che originariamente era costituita da più piani sovrapposti, conserva attualmente solo il piano inferiore e la scala che conduceva a quelli superiori, parzialmente ostruita dai crolli. (Il Portale Sardo)
Il nuraghe si compone di una torre centrale circondata da una muraglia, alla quale sono addossate alcune torri secondarie. La torre centrale, che originariamente era costituita da più piani sovrapposti, conserva attualmente solo il piano inferiore e la scala che conduceva a quelli superiori, parzialmente ostruita dai crolli. (Il Portale Sardo)
Il tempio a pozzo è il luogo più importante di tutto il santuario, tale da essere riconosciuto per primo e subito oggetto di scavi. Datato al IX secolo a.C. dall’archeologo Anati nel 1985[2], il sito venne costruito con la tecnica ciclopica, la medesima utilizzata per i nuraghi, ma al contrario di questi con pietre molto curate e non sbozzate. . Nell’antichità il tempio era coperto.
La particolarità di questo nuraghe deriva dal fatto di possedere sulla parete della camera opposta a quella d’ingresso, un breve andito che sfocia in una grande finestra architravata, sormontata da finestrello di scarico.
Il nuraghe è un monotorre e non presenta nessuna traccia di alcun tipo di scala.L’ingresso, posto a Nord-Ovest, presenta un architrave sormontato da un finestrello di scarico accuratamente lavorati.
L’eccezionalità del sito di Pranu Siara è in particolare riferita al fatto che la tomba non risulta isolata ma fa parte di una estesa necropoli perfettamente allineata per qualche centinaio di metri e sormontato, in corrispondenza del salto di quota, da una sorta di cinta fortificata che sembra configurarsi a protezione del pianoro, secondo modelli insediativi di consimili documentati nell’area nord occidentale dell’isola, nelle zone di Olmedo e Castelsardo.
L’eccezionalità del sito di Pranu Siara è in particolare riferita al fatto che la tomba non risulta isolata ma fa parte di una estesa necropoli perfettamente allineata per qualche centinaio di metri e sormontato, in corrispondenza del salto di quota, da una sorta di cinta fortificata che sembra configurarsi a protezione del pianoro, secondo modelli insediativi di consimili documentati nell’area nord occidentale dell’isola, nelle zone di Olmedo e Castelsardo.