Un pozzo tutto da studiare e scavare di ignota allocazione
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Un pozzo tutto da studiare e scavare di ignota allocazione
Un pozzo tutto da studiare e scavare di ignota allocazione
La fonte nuragica di Su Musuelu si trova a circa 600 m a Est dalla fonte sacra nuragica di Is Molineddus. Dalle poche notizie che lo Spano poté raccogliere, il suo tempio consisteva in una costruzione a pianta rettangolare con ingresso sul lato occidentale, realizzato con blocchi di grandi dimensioni giustapposti a secco. Alle spalle dell’edificio scaturiva dalla roccia una sorgente d’acqua che si raccoglieva in un pozzo rotondo, fatto anch’esso di grosse pietre.
La fonte nuragica di Su Musuelu si trova a circa 600 m a Est dalla fonte sacra nuragica di Is Molineddus. Dalle poche notizie che lo Spano poté raccogliere, il suo tempio consisteva in una costruzione a pianta rettangolare con ingresso sul lato occidentale, realizzato con blocchi di grandi dimensioni giustapposti a secco. Alle spalle dell’edificio scaturiva dalla roccia una sorgente d’acqua che si raccoglieva in un pozzo rotondo, fatto anch’esso di grosse pietre.
Una volta che “strisciando” ci si è inoltrati all’interno, la tomba si manifesta in tutta la sua bellezza: colonna, protomi in bassorilievo, celle, anticelle, porta dell’aldilà, simboli e segni di una devozione arcaica che ci inebriano anima e spirito.
Una volta che “strisciando” ci si è inoltrati all’interno, la tomba si manifesta in tutta la sua bellezza: colonna, protomi in bassorilievo, celle, anticelle, porta dell’aldilà, simboli e segni di una devozione arcaica che ci inebriano anima e spirito.
Una volta che “strisciando” ci si è inoltrati all’interno, la tomba si manifesta in tutta la sua bellezza: colonna, protomi in bassorilievo, celle, anticelle, porta dell’aldilà, simboli e segni di una devozione arcaica che ci inebriano anima e spirito.
Una volta che “strisciando” ci si è inoltrati all’interno, la tomba si manifesta in tutta la sua bellezza: colonna, protomi in bassorilievo, celle, anticelle, porta dell’aldilà, simboli e segni di una devozione arcaica che ci inebriano anima e spirito.
un singolare monumento funerario, un sepolcro preistorico interamemte scavato nella roccia. Scoperto non molti anni fa, gli archeologi lo considerano un sepolcro collettivo ascrivibile alla fine del bronzo medio e viene pertanto ricompreso fra le tombe di giganti di età nuragica. La sua struttura è però completamente differente rispetto alla tipologia solita delle tombe di giganti, sia di quelle a filari che di quelle con stele.
Il sepolcreto di Monte Siseri è costituito da quattro domus de janas ricavate in un affioramento di roccia tufacea situato alle falde del monte da cui la necropoli prende il nome. Fra queste spicca quella conosciuta come “tomba dell’architettura dipinta” o “de s’incantu” (dell’incanto) – una delle più spettacolari della Sardegna – nella quale la qualità delle decorazioni presenti mostrano l’elevato grado artistico raggiunto durante il Neolitico dall’arte ipogeica sarda.
La domus, il cui ingresso è preceduto da un lungo corridoio, il dromos, ha sezione planimetrica a T: è formato da una piccola anticella quadrangolare che, attraverso un portello, immette in un ampio vano rettangolare; qui, nelle pareti laterali si aprono due cellette.
Piccolo Dolmen posto nelle vicinanze di un nuraghe omonimo