Domu de janas scavata nel granito di particolare suggestione per il doppio portello inframezzato da un pilastro
#immagini: 8266
Domu de janas scavata nel granito di particolare suggestione per il doppio portello inframezzato da un pilastro
Domu de janas scavata nel granito di particolare suggestione per il doppio portello inframezzato da un pilastro
Nelle campagne di Isili, in località Fadali, si trova una Chiesetta campestre dedicata a Sant’Antonio di Fadali. L’impianto originario risale al 1500, venne poi distrutta da un incendio nel 1893 e ricostruita recentemente. Internamente si presenta con un ampia navata. A Ovest della Chiesa, a circa 50m di distanza, si trova un Nuraghe di cui buona parte delle strutture meglio conservate sono interrate. Dall’ingresso, quasi completamente interrato, si può accedere all’interno percorrendo un corridoio coperto ad ogiva che porta ad alcuni ambienti con tholos ancora intatta.
Nelle campagne di Isili, in località Fadali, si trova una Chiesetta campestre dedicata a Sant’Antonio di Fadali. L’impianto originario risale al 1500, venne poi distrutta da un incendio nel 1893 e ricostruita recentemente. Internamente si presenta con un ampia navata. A Ovest della Chiesa, a circa 50m di distanza, si trova un Nuraghe di cui buona parte delle strutture meglio conservate sono interrate. Dall’ingresso, quasi completamente interrato, si può accedere all’interno percorrendo un corridoio coperto ad ogiva che porta ad alcuni ambienti con tholos ancora intatta.
Nelle campagne di Isili, in località Fadali, si trova una Chiesetta campestre dedicata a Sant’Antonio di Fadali. L’impianto originario risale al 1500, venne poi distrutta da un incendio nel 1893 e ricostruita recentemente. Internamente si presenta con un ampia navata. A Ovest della Chiesa, a circa 50m di distanza, si trova un Nuraghe di cui buona parte delle strutture meglio conservate sono interrate. Dall’ingresso, quasi completamente interrato, si può accedere all’interno percorrendo un corridoio coperto ad ogiva che porta ad alcuni ambienti con tholos ancora intatta.
Nelle campagne di Isili, in località Fadali, si trova una Chiesetta campestre dedicata a Sant’Antonio di Fadali. L’impianto originario risale al 1500, venne poi distrutta da un incendio nel 1893 e ricostruita recentemente. Internamente si presenta con un ampia navata. A Ovest della Chiesa, a circa 50m di distanza, si trova un Nuraghe di cui buona parte delle strutture meglio conservate sono interrate. Dall’ingresso, quasi completamente interrato, si può accedere all’interno percorrendo un corridoio coperto ad ogiva che porta ad alcuni ambienti con tholos ancora intatta.
Nelle campagne di Isili, in località Fadali, si trova una Chiesetta campestre dedicata a Sant’Antonio di Fadali. L’impianto originario risale al 1500, venne poi distrutta da un incendio nel 1893 e ricostruita recentemente. Internamente si presenta con un ampia navata. A Ovest della Chiesa, a circa 50m di distanza, si trova un Nuraghe di cui buona parte delle strutture meglio conservate sono interrate. Dall’ingresso, quasi completamente interrato, si può accedere all’interno percorrendo un corridoio coperto ad ogiva che porta ad alcuni ambienti con tholos ancora intatta.
Nelle campagne di Isili, in località Fadali, si trova una Chiesetta campestre dedicata a Sant’Antonio di Fadali. L’impianto originario risale al 1500, venne poi distrutta da un incendio nel 1893 e ricostruita recentemente. Internamente si presenta con un ampia navata. A Ovest della Chiesa, a circa 50m di distanza, si trova un Nuraghe di cui buona parte delle strutture meglio conservate sono interrate. Dall’ingresso, quasi completamente interrato, si può accedere all’interno percorrendo un corridoio coperto ad ogiva che porta ad alcuni ambienti con tholos ancora intatta.
Nel territorio di Esterzili ,nei pressi del monte S.Vittoria, gli scavi hanno riportato alla luce un villaggio nuragico dove sono presenti strutture di notevole interesse architettonico. Nella cima più alta del monte è presente un recinto megalitico di forma ellitica, con corridoio di accesso a tourniquet, costituito da lunghi blocchi di scisto. Questo era l’antico temenos, cioè il recinto delimitante l’area sacra. Gli scavi hanno evidenziato i muri di fondazione di un piccolo edificio rettangolare realizzato in età storica su un preesistente edificio di epoca nuragica. L’ambiente rettangolare è probabilmente ciò che resta dell’ antica chiesa dedicata a Santa Vittoria e all’interno è stato rinvenuto un picciolo d’argento del tipo coniato da Martino I d’Aragona (1396-1410), mentre nell’area esterna sono state rinvenute monete di epoca romana coniate in età imperiale tra il I e il IV secolo d.C. La capanna circolare di circa 6 metri di diametro è stata parzialmente distrutta per costruire l’edificio rettangolare. Info preso dal sito della pro loco di Esterzili.
Nel territorio di Esterzili ,nei pressi del monte S.Vittoria, gli scavi hanno riportato alla luce un villaggio nuragico dove sono presenti strutture di notevole interesse architettonico. Nella cima più alta del monte è presente un recinto megalitico di forma ellitica, con corridoio di accesso a tourniquet, costituito da lunghi blocchi di scisto. Questo era l’antico temenos, cioè il recinto delimitante l’area sacra. Gli scavi hanno evidenziato i muri di fondazione di un piccolo edificio rettangolare realizzato in età storica su un preesistente edificio di epoca nuragica. L’ambiente rettangolare è probabilmente ciò che resta dell’ antica chiesa dedicata a Santa Vittoria e all’interno è stato rinvenuto un picciolo d’argento del tipo coniato da Martino I d’Aragona (1396-1410), mentre nell’area esterna sono state rinvenute monete di epoca romana coniate in età imperiale tra il I e il IV secolo d.C. La capanna circolare di circa 6 metri di diametro è stata parzialmente distrutta per costruire l’edificio rettangolare. Info preso dal sito della pro loco di Esterzili.
Nel territorio di Esterzili ,nei pressi del monte S.Vittoria, gli scavi hanno riportato alla luce un villaggio nuragico dove sono presenti strutture di notevole interesse architettonico. Nella cima più alta del monte è presente un recinto megalitico di forma ellitica, con corridoio di accesso a tourniquet, costituito da lunghi blocchi di scisto. Questo era l’antico temenos, cioè il recinto delimitante l’area sacra. Gli scavi hanno evidenziato i muri di fondazione di un piccolo edificio rettangolare realizzato in età storica su un preesistente edificio di epoca nuragica. L’ambiente rettangolare è probabilmente ciò che resta dell’ antica chiesa dedicata a Santa Vittoria e all’interno è stato rinvenuto un picciolo d’argento del tipo coniato da Martino I d’Aragona (1396-1410), mentre nell’area esterna sono state rinvenute monete di epoca romana coniate in età imperiale tra il I e il IV secolo d.C. La capanna circolare di circa 6 metri di diametro è stata parzialmente distrutta per costruire l’edificio rettangolare. Info preso dal sito della pro loco di Esterzili.
























