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Pozzo sacro di santa Vittoria

Il tempio a pozzo è il luogo più importante di tutto il santuario, tale da essere riconosciuto per primo e subito oggetto di scavi. Datato al IX secolo a.C. dall’archeologo Anati nel 1985[2], il sito venne costruito con la tecnica ciclopica, la medesima utilizzata per i nuraghi, ma al contrario di questi con pietre molto curate e non sbozzate. . Nell’antichità il tempio era coperto.

Nuraghe Mesu Majore

E’ di tipo quadrilobato e presenta una torre centrale circondata da un bastione, al quale sono addossate le altre quattro torri. In alcune parti si presenta alquanto rovinato, comunque raggiunge ancora un”altezza di più di dieci metri e il piano terreno si presenta ben conservato, mentre del piano superiore manca la copertura anche se la muratura si conserva ancora per una certa altezza. Come spesso accade nelle torri a più piani, il piano alto era caratterizzato da un finestrone.

Nuraghe Abbauddi

Nuraghe monotorre in massi di pietra arenaria. La camera principale è fornita di tre nicchie asimmetriche.
Dal corridoio a destra parte la scala con 15 gradini. Altezza massima della torre m.9,15.
Nei pressi sono presenti i resti dell”insediamento e due domus de janas.

Nuraghe Sa Domu ‘e s’Orku

Nuraghe di tipo arcaico, è composto da due torri collegate fra loro da un cortile interno al quale si accede dall”ingresso . La parte più antica del nuraghe è la torre alla destra di chi entra, mentre la torre a sinistra e i muri di collegamento vennero aggiunti in seguito.

Tomba di Giganti di Mura Cuada

La tomba si trova in ottimo stato di conservazione, sia internamente che esternamente, la facciata costruita con blocchi di medie dimensioni ben squadrati e disposti in modo accurato, presenta al centro il basso portello d’accesso rettangolare (circa 50 cm. di larghezza e 60 di altezza). La camera funeraria, che raggiunge nel punto più alto circa 1,80 m di altezza, molto ben conservato anche l’abside che chiude posteriormente la camera.

Pozzo Sacro di santa Cristina

Il tempio a pozzo è la massima espressione architettonica della civiltà nuragica risalente a circa 3000 anni fa, ma sembra costruito oggi, con i suoi massi squadrati, perfettamente incastrati con una geometria perfetta.
Situato nei pressi di Paulilatino, è il pozzo sacro più rappresentativo dell’Isola
dove storie, leggende e verità si intrecciano tra loro.

Nuraghe Serbissi

Luogo di rara bellezza. L”insieme, di particolare suggestione, comprende un nuraghe complesso con annesso villaggio, una grotta con due ingressi, due tombe di giganti e due nuraghi monotorri.

Comune: OSINI
Prov: Nuoro
Autore: Cinzia Olias
Codice Geo: NUR659
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Nuraghe Mereu

Il nuraghe Mereu o ”Intro de Padente” , interamente costruito in bianco calcare, con pietre ben squadrate di medie dimensioni, è situato su un’altura che domina il territorio circostante. Il nuraghe è di tipo complesso, costituito da una torre principale, e due torri secondarie ulteriormente protette da bastioni rettilinei.

Nuraghe Mereu

Il nuraghe Mereu o ”Intro de Padente” , interamente costruito in bianco calcare, con pietre ben squadrate di medie dimensioni, è situato su un’altura che domina il territorio circostante. Il nuraghe è di tipo complesso, costituito da una torre principale, e due torri secondarie ulteriormente protette da bastioni rettilinei.

Pozzo sacro di Tattinu

Privo di strutture a vista e del vestibolo. è costituito dalla continuità lineare di scala (28-29 gradini) e di vano d’acqua che formano insieme un vuoto rettangolare lungo m 8,12 e largo 1,25-1,10. Anche la sezione “a bottiglia” del pozzo, ellittico in pianta (m 1,82 x 1,25 altezza m 5,12), lo diversifica dagli templi a pozzo della Sardegna. L’opera muraria interna è di tipo poliedrico.

Dolmen Sa Coveccada

Realizzato in trachite tufacea grigio-rosa, il monumento presenta pianta rettangolare dalle dimensioni di m 5 x 2,20 ed è formato da tre grandi lastre ortostatiche ben squadrate, collocate verticalmente in appositi canali di alloggiamento predisposti nel suolo roccioso prima della posa. Poggiato sopra, ad una altezza di 2 m e 10, un quarto lastrone di m 6 x 3 x 0,60 del peso di circa 18 tonnellate funge da copertura. È andata perduta la parete posteriore del dolmen e la relativa copertura, che doveva raggiungere un peso di circa 27 tonnellate.