di Antonello Gregorini
Fra le varie e ricorrenti narrazioni sui nuraghi vi è quella che li vuole pressoché assenti in Campidano, soprattutto nella zona di Cagliari.
Non è infatti facile, per un cagliaritano con degli ospiti, scegliere un nuraghe dove portare gli amici o semplicemente dare delle indicazioni.
Il novanta per cento delle volte si è costretti a indicare il villaggio di Barumini. Questo perché effettivamente sono pochi i nuraghi significativi nelle vicinanze.
e’ difficile tuttavia credere che le popolazioni delle antiche civiltà sarde non avessero abitato le aree che, storicamente e con ogni evidenza, sono quelle che offrono le maggiori risorse agricole, di pascolo, di raccolta marina o terrestre.
Estratto dal Geoportale Nurnet
Ho sempre pensato che questo fenomeno sia dovuto al fatto che nelle aree agricole, in vicinanza dei paesi, gli edifici siano stati letteralmente smontati o per realizzarne di nuovi, o per la macina degli impianti di frantumazione, oppure semplicemente per liberare il fondo da un impedimento della coltivazione o del pascolo.
Navigando sul Geoportale di Nurnet, coinvolto nel compito d’aggiornamento continuo del Geoportale e introduzione di immagini nella nuova Mediateca, mi sono imbattuto in un basamento di nuraghe, verosimilmente quadrilobato con torre centrale, posto ai margini della S.S. 131, di fronte all’abitato di Serrenti.
Le immagini seguenti, riprese con un drone, mostrano ciò che resta del nuraghe che, certamente, si doveva presentare imponente e dominante quella parte di Campidano.
La denominazione data dal Geoportale è nuraghe “Bruncu Su Castiu”, nome piuttosto anonimo che, tradotto, in italiano potrebbe essere “la vedetta”.
Resta il fatto che di queste “emergenze” se ne trovano ancora, non poche.
Mantenerne la memoria è importante anche per tutti gli aspetti paesaggistici, di regolazione normativa e di studio del paesaggio moderno e nuragico archeologico
