“Il disco solare è bombato, mentre i raggi discendono lungo una parete, in un ipogeo; nell’altro, il disco solare è somigliante, mentre i raggi discendono lungo due pareti. All’esterno, in uno dei due ingressi, è ancora presente la pietra che serviva per la chiusura. Nella soglia di entrata troviamo delle piccolissime coppelle concave!”
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Se le tenebre avvolgono l’eterno riposo dei defunti, scolpire un sole (?) con dei raggi, forse, è come voler illuminare la loro vita ultraterrena. E’ questo quello che hanno, credo, ipotizzato coloro che 6000 anni orsono hanno creato questo capolavoro. Il sole, la vita, la luce!
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Ed è questo quel che mi è venuto in mente appena ho sollevato lo sguardo al soffitto. Sono due tombe attigue della Necropoli di Orgoru’. Il disco solare (?) è bombato, mentre i raggi discendono lungo una parete, in un ipogeo; nell’altro, il disco solare è somigliante, mentre i raggi discendono lungo due pareti.
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All’esterno, in uno dei due ingressi, è ancora presente la pietra che serviva per la chiusura. Nella soglia di entrata troviamo delle piccolissime coppelle concave! Quest’ ipogeo è di una strabiliante bellezza.
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Testo: Piera Farina-Sechi
Foto: Bruno Sini / Piera Farina S.
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