L’incubazione nel periodo Nuragico
Nel libro “La religione primitiva in Sardegna” (1912), Raffaele Pettazzoni, massimo storico italiano delle religioni, così scriveva: “A qual fine era praticata l’incubazione? Che pei Sardi si trattasse di un fine terapeutico, lo dice espressamente un altro commentatore di Aristotele, Filipono; ed aggiunge che essi giacevano presso le tombe per cinque giorni: Aristotele, infatti, citava l’esempio, per lui leggendario, dei Sardi come tipico di un sonno così profondo da togliere all’uomo ogni coscienza del tempo. E Simplicio aggiunge … Leggi tutto