Il nuraghe Diana– Quartu S.E.

Lungo la costa di Quartu Sant’Elena, in località Is Mortorius, si erge il nuraghe Diana. Si tratta di un nuraghe complesso polilobato, che come rilevato dal Mibact Sardegna presenta “una caratteristica costruttiva non convenzionale: le pietre più grandi e di più difficile sollevamento, che di solito formano la base di questo genere di monumenti, sono collocate nella parte alta, mentre tre enormi blocchi monolitici creano il notevole portale d’ingresso “. Dal volume “La Preistoria del Golfo di Cagliari” … Leggi tutto

Conci a dentelli

In un gruppo abbastanza significativo di tombe, ugualmente diffuse nel Centro-Nord (tombe di Iloi, Sedilo-OR; Seleni, Lanusei – Nu; etc.), in luogo della stele centinata, la facciata presentava una fronte a filari di pietre, coronata da una particolare pietra trapezoidale (il c.d. “concio a dentelli”), con tre incavi (o anche tre fori) nei quali venivano incassati tre piccoli betili di pietra, forse a simboleggiare una terna di divinità, oppure un principio divino iterato secondo un numero carico di … Leggi tutto

Gli architetti del passato

Occorre essere riconoscenti ai tanti appassionati che impegnano gran parte del proprio tempo libero a percorrere la Sardegna per poter immortalare, nei loro scatti, la miriade di monumenti tipici della nostra preistoria e protostoria. Attività che costituisce, a ragione, un fondamentale contributo alla conoscenza dell’architettura, unica e stupefacente, espressa da una civiltà antichissima. Dobbiamo essere grati, a maggior ragione, a chi non si limita a rivolgere il suo obiettivo verso le opere più note, ma va costantemente alla … Leggi tutto

Nuraghe Sa Tanca ‘e sa Mura – Monteleone Rocca Doria

A Monteleone Rocca Doria il nuraghe in località Sa Tanca ‘e sa Mura, riemerso dalle acque del lago del Temo in un periodo di siccità, ci regala una tavolozza di colori, colti da FranSarcheo nei suoi scatti, che richiamano le pennellate con cui Van Gogh immortalava i suoi paesaggi. Scrive Piera Farina, a proposito dei nuraghi custoditi dal lago:” Il Nuraghe “Tudera Basso” mostra la sua bellezza, nonostante la triste sorte che gli è dovuta toccare. E, tutt’attorno … Leggi tutto

L’antico abitato di Posada

Il nuraghe Pizzinnu di Posada è un trilobato oggi ridotto ai minimi termini. Tuttavia al suo interno sono stati rinvenuti svariati ed interessanti oggetti, oggi custoditi nel museo Sanna di Sassari. Si tratta di pugnali, bracciali in bronzo, punteruoli ed anelli, ma soprattutto la splendida rappresentazione di un toro e ciò che resta di un focolare con resti ceramici datato tra il XV e il XIV secolo a.C. Il toro, in particolare, è simile a quello compreso nella … Leggi tutto

L’incubazione

La pratica dell’incubazione, tra le antiche popolazioni sarde, è stata trattata da diversi autori tra cui lo storico delle religioni Raffaele Pettazzoni (1883-1959), nel capitolo dedicato all’animismo del suo libro “La religione primitiva in Sardegna. Scriveva Pettazzoni che “i Sardi primitivi ebbero certo dei miti propri. Ma nell’assenza di ogni tradizione indigena, sia orale che figurata, vien meno ogni possibilità di penetrare direttamente nel pensiero mitico protosardo, come pure di rintracciarne le reliquie per entro al ‘folklore’ odierno, … Leggi tutto

Il complesso nuragico di Tamuli – Macomer

Il complesso nuragico di Tamuli (Macomer), nelle immagini di Gianni Sirigu, Nicola Castangia, Sergio Melis, Giovanni Sotgiu e Diversamente Sardi. A proposito dei betili, nel volume “L’Alba dei Nuraghi” (ed. 2005), l’archeologo Giovanni Ugas scriveva tra l’altro: “L’orientamento attuale dei betili di Tamuli, disposti tutti a lato di ti un solo sepolcro, è in asse Nord-Ovest/ Sud-Est, ma è possibile che la collocazione originaria fosse diversa.  Si può ipotizzare innanzitutto che le tre pietre con le mammelle fossero … Leggi tutto

Il mare racconta

In un capitolo del suo libro “I Pozzi Sacri – Architetture preistoriche per il culto delle acque in Sardegna”, Massimo Rassu scrive in particolare come i costruttori nuragici ricorressero all’utilizzo del piombo fuso tra le giunture dei conci nelle strutture tipiche del periodo, comprese quelle legate all’uso dell’acqua. Analogamente anche le spade votive venivano esposte nei santuari “a volte imperniandole con delle colate di piombo o di bronzo nei fori dei fastigi dei timpani di copertura (omissis) o … Leggi tutto

I nuraghi Intro ‘e Padente e Presethu Tortu – Orgosolo

Il brano che segue, titolato “I nuraghi di Gorropu e di Mereu – Il culto delle acque” è tratto dalla guida “Sentiero Sardegna”, che Salvatore Dedola pubblicò nel 2001 (Carlo Delfino Editore). “L’ovile è il più lontano dal paese: s’insinua nel cuore del Supramonte a guardia dell’aspro bacino di sprofondamento di Pischina Gurthàddala, sopra Gorropu. Nel sito dell’ovile c’era un villaggio nuragico, le cui rovine sono ancora visibili assieme alla tomba dei giganti posta nell’ampio prato sotto l’ovile, … Leggi tutto

Il santuario nuragico di Serra Niedda – Sorso

Nel sito nuragico di “Serra Niedda” nell’agro di Sorso, ed a breve distanza dalla città, sono state trovate tracce di insediamenti umani risalenti all’Età del Bronzo recente e finale, che dimostrano la continuità nell’utilizzo di un sito ritenuto di notevole significato religioso grazie soprattutto alla presenza del pozzo sacro federale nel quale si praticava il culto delle acque. I ritrovamenti archeologici dimostrano l’importanza che l’intera area rivestì, non solo per gli abitanti del luogo, ma anche per altre genti che, … Leggi tutto

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