Il nuraghe Mannu di Ozieri nella leggenda
Per staccare un po’ la spina e derogare un attimo alla fantasia, ci permettiamo di pubblicare una storiella, a suo tempo proposta dall’amica Piera Farina Sechi: << … il suono dell’agonia rimbombava in tutta Ozieri, quella mattina del 24 gennaio del 1864. “E chie est su mortu? (Chi è morto?)”, domandavano i più nelle vie della cittadina. “Anghelu Niedda!”, rispondevano! “Oi siscuru! (oh, poveretto!)”. Anghelu era un pastore di Ozieri, sposato e padre di due bambine, uomo religiosissimo, … Leggi tutto
Le terre della lunga vita
Sul sito istituzionale Sardegna Turismo, si legge quanto segue “svetta alle falde del Gennargentu, a circa 1200 metri d’altitudine, imponendosi come uno degli insediamenti dell’età del Bronzo più ‘alti’ della Sardegna, inoltre, le tracce del villaggio che lo circonda raccontano una storia intrisa di leggenda. Il nuraghe Ruinas è ‘immerso’ in un paesaggio montuoso di Arzana, poco distante da boschi, cascate e sorgenti. Orruinas – come viene chiamato dagli arzanesi – doveva essere un insediamento di particolare rilevanza: oltre al nuraghe conta una tomba … Leggi tutto
La “Bella Età” dei nuraghi
A metà del XII secolo a.C., in un periodo coevo alla caduta di Troia, la civiltà nuragica raggiungeva in Sardegna il suo apice. I proto nuraghi o nuraghi a corridoio risalenti al “bronzo antico” (1800/1650 a.C.), erano stati soppiantati da strutture “monotorre” e quindi da nuraghi complessi, articolati in più torri e circondati da poderosi bastioni. All’interno della muratura perimetrale della “tholos” centrale, la cui altezza superava a volte i 25 metri, era inoltre generalmente presente una scala … Leggi tutto
Tesori nuragici a Segariu
Il nuraghe Sant’Antonio di Segariu, situato a breve distanza dal centro abitato, “ è stato oggetto di numerose campagne di scavo archeologico, a cui si deve la raggiunta leggibilità delle strutture e la conferma del complesso riutilizzo subìto dall’area nel corso dei secoli. Eretto in blocchi calcarei e marnacei, il nuraghe presenta un impianto planimetrico quadrilobato, con torre centrale e quattro torri esterne orientate ai punti cardinali. Il settore orientale a ridosso del nuraghe, e parte dei suoi … Leggi tutto
La scoperta di Monte d’Accoddi – Sassari
Nel 2006, sui “Quaderni di Darwin” era stato pubblicato un articolo di Alberto Moravetti di cui proponiamo l’”incipit”: “La scoperta di Monte d’Accoddi risale ai primi anni Cinquanta del secolo scorso e avvenne nell’ambito di un più ampio programma di interventi promossi dalla ancor giovane Regione Autonoma della Sardegna, mirati sia alla ripresa delle attività di ricerca interrotte a causa delle vicende belliche sia per favorire l’occupazione in quei giorni difficili del dopoguerra che nell’isola tardava a concludersi. … Leggi tutto
La fonte sacra di Su Tempiesu a Orune
I brani che seguono sono tratti dalla descrizione della fonte sacra Su Tempiesu, in territorio di Orune, pubblicata da Maria Ausilia Fadda sulla collana “Sardegna Archeologica” (Carlo Delfino editore): “Le acque che traboccano dal pozzo scorrono in un solco, praticato al centro della soglia modanata, che versa l’acqua su una piccola conca sottostante che a sua volta la convoglia in un canaletto tracciato sul lastricato del vestibolo, attraversandolo per tutta la sua lunghezza in senso obliquo, da sinistra … Leggi tutto
Il nuraghe Mannu di Dorgali – storie di un tempo
Nel lontano 2001, in un articolo pubblicato sulla rivista “Archeologia Viva”, si citava l’Esit -Ente sardo industrie turistiche- quale promotore di una campagna di scavi sul sito del nuraghe Mannu di Dorgali, con la partecipazione determinante dei volontari e dell’amministrazione comunale, che si era fatta carico delle necessità logistiche dei partecipanti. L’articolista, nel ricordare che esperienze del genere si erano svolte in Sardegna da sei anni, scriveva in particolare quanto segue: “Quasi tutti ci scrivono quando tornano a … Leggi tutto
L’acqua di Sardara
L’acqua di Sardara” è il titolo di un bell’opuscolo pubblicato qualche tempo fa dal Comune di Sardara, da cui ho tratto alcuni brani particolarmente interessanti. “L’acqua (nel territorio di Sardara) “si presenta sotto diverse forme, oltre a quelle correnti: sono i cosiddetti acquitrini di ristagno temporaneo, chiamati localmente ‘paulis, piscinas e carroppus’, tutti contraddistinti per il loro carattere effimero: Infine le preziose sorgenti, naturali o custodite in pozzi, grandi o piccole, esigue o copiose, calde o fresche, torbide … Leggi tutto
La “bona morte” e sa agabaddora
Spero mi sia consentito, di tanto in tanto, allontanarmi dall’età dei nuraghi per divagare tra le antiche tradizioni popolari. “Stando all’ipotesi più accreditata ‘sas accabbadòras’ erano donne che intervenivano negli ultimi momenti della vita umana inducendo ai moribondi la ‘bòna morte’. Nella fattispecie questa forma di ‘eutanasia ante litteram’ era riservata a quelle persone colpite da una lunga agonia, che si fossero trovate nell’impossibilità di intraprendere un trapasso sereno o quanto meno rapido. Tuttavia non si attribuisca all’aggettivo … Leggi tutto
Sardegna nuragica: il paesaggio sacro
Le espressioni più evidenti della religiosità di età nuragica si manifestano nell’ambito di numerosi complessi cultuali e nelle cospicue strutture monumentali in gran parte connesse a rituali che prevedevano l’uso dell’acqua. Fonti sacre, templi a pozzo, edifici di pianta rettangolare o circolare possono sorgere isolati ma, più di frequente, appaiono associati in modo da comporre spazi articolati di notevole complessità. Intorno ai templi oltre allo sviluppo di agglomerati più o meno estesi di capanne, probabilmente in gran parte … Leggi tutto