La sorgente del Sacro Arcaico

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di Giorgio Valdès

Abbiamo tratto alcuni brani riferiti al nuraghe Arrubiu di Orroli, dal libro di Giorgio Baglivi “Il Sacro nell’epoca nuragica – dalla Dea Mater al Sardus Pater” (ed. Grafica del Parteolla – 2005):

<<…Al centro della torre sacra è infatti posto un Vaso, alla cui base sono pratiche delle fratture affinché “il liquido in esso contenuto filtrasse lentamente al suolo “ (Lo Schiavo). Quale liquido? Non era certo sangue mestruale come si affretterebbe a dire, entusiasta per la scoperta, J.Voss, ma certo qualcosa che la simboleggiasse (penso succo di melagrana, succo-sangue di Side, uno dei tanti nomi della Dea Madre dell’antichità). Quel liquido (sangue o non sangue), simboleggiava comunque tutte le trasformazioni cicliche del Sacro e garantiva la potenza cultuale delle donne arcaiche… (omissis)…”Dall’inizio sino agli studi più avanzati dello sviluppo umano troviamo questo simbolo archetipo come essenza del femminile”, scrive ad esempio il Newmann parlando del simbolismo del Vaso  in “Storia delle origini della coscienza”…(omissis)…”La Madre Vaso è in realtà una concezione fondamentale in tutte le religioni…L’identità con la Grande Madre è profondamente radicata nella fede antica in ogni parte del mondo”. Il Vaso è lì, nella Torre centrale della Fortezza Sacra di Orroli, a disposizione di chiunque abbia occhi per vedere, immaginazione per comprendere e passione per avvertire. Nell’Arrubiu, il Viandante in cerca del Sacro può fare l’esperienza più sconvolgente e benefica che possa oggi capitare a un moderno. Tutto sta ad avere purezza di cuore e disponibilità ad ascoltare. Non è forse qui, ad Orroli, rappresentata da un Vaso, la sorgente stessa del Sacro Arcaico?…>>

Vorremmo aggiungere, a parziale sostegno di questa interpretazione di Baglivi, che anche nella cultura egizia il simbolo del pozzo o della buca con acqua era un geroglifico (N 41 della lista Gardiner) che rappresentava l’utero ed era “connesso a varie parole, tra cui ‘hmt’ “donna” (Maria Carmela Betrò – “Geroglifici”). Un simbolo che si è ritenuto di poter rinvenire anche nei vasi piriformi di Sant’Anastasia a Sardara e in altri simili provenienti da Villanovaforru, in merito ai quali e alle figure che presentano, si erano a suo tempo proposte alcune considerazioni per le quali si rimanda al link seguente. (la foto del vaso dell’”Arrubiu” è di Franca Giona)

http://gianfrancopintore.blogspot.it/2011/09/il-rame-e-la-rigenerazione-della-vita.html