LA BANDIERA DELLA STORIOGRAFIA DELLA SARDEGNA

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Dopo la pubblicazione di questi giorni dello studio sul DNA dei Sardi, in sintesi, sul piano storiografico, possiamo affermare che nel neolitico le popolazioni abitanti in Sardegna furono significativamente ricche e si evolsero in una formidabile civiltà, di commercianti, minatori, costruttori, religiosi, artigiani, allevatori, coltivatori e guerrieri, che diffusero le loro capacità in tutto il Mediterraneo?
Intanto dal libro di Lilliu (prefazione a costante resistenziale sarda) apprendiamo che… 7 maggio 1953 la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Cagliari delibera di creare “insegnamenti di interesse regionale” inoltrando al Ministero Istruzione la richiesta di inserire tra le materie complementari le materie “Antichità sarde, di Storia della Sardegna e di Linguistica Sarda”.
Quanti anni sono passati? Più di 50? Possibile che non siano stati sufficienti?
Non è ora e tempo di rifare un atto coraggioso e pretendere che la “storia di una grande civiltà scomparsa, di un popolo grande e muto, abilissimo nell’architettura megalitica” venga presa in considerazione dal mondo Accademico e di diritto studiata in tutte le Scuole?

Possiamo quindi affermare che, senza alcun risentimento polemico, dobbiamo attenderci una revisione storiografica che riporti il giusto spazio di cui la Civiltà Sarda ha diritto?

Questo è un buono e giustificato motivo per prendere in mano la bandiera.

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