Di Valeria Putzu
Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato la traduzione di un articolo di David Keys sull’Independent a proposito dei rapporti della Sardegna nuragica con la Gran Bretagna. Nell’articolo si nominano in particolare due località inglesi: St. Michael’s Mount, vicino a Penzance, sulla punta sud-ovest della Cornovaglia, menzionata a proposito del commercio dello stagno, e una misteriosa tomba nell’Isola di Hoy, nelle Orcadi, di cui non viene fatto il nome esplicitamente. Tuttavia, viste le ridotte dimensioni dell’isola in questione, l’unica tomba antica che potrebbe corrispondere è abbastanza facilmente individuabile.
Partiamo dalla Cornovaglia: si ritiene che St. Michael’s Mount fosse un porto importante per il commercio dello stagno. Nell’isola è stato trovato un insediamento con roundhouses dell’età del bronzo. Sebbene il termine faccia drizzare le antenne a chi si occupa di epoca nuragica, non avendo trovato planimetrie o altri riscontri, finora non ci sono elementi per supporre alcun legame con la Sardegna. Negli ultimi anni è stato trovato sull’isola di St. Michael’s Mount un deposito di oggetti in bronzo, probabilmente un deposito di fonditore. Sapendo, dall’ultima conferenza di Orroli della professoressa Sabatini, che stava analizzando reperti in bronzo nella zona della Manica per cercare tracce di rame proveniente dalla Sardegna, ipotizzo che sia questo il motivo della citazione della località. Quindi, é possibile che i Sardi venissero fino a quest’isoletta/porto per rifornirsi di stagno.
Ma da dove veniva lo stagno?
Foto 1 – St. Michael’s Mount visto da Ding Dong
Molto probabilmente dalle vicine miniere Ding Dong (https://en.wikipedia.org/wiki/Ding_Dong_mines, l’Isola di St. Michael’s Mount (Foto 1 vista dalla miniera Ding Dong), utilizzate sin dalla preistoria, come è evidente non solo dai resti e dagli scavi archeologici fatti all’interno delle miniere stesse, ma anche dalla quantità di importanti siti nell’immediato circondario.
Come si può vedere dalle foto allegate, il Circolo di pietre di Boskednan (Foto 2), il monumento di Men-an-Tol (Foto 3). che in origine pare fosse completamente diverso, visto che tali pietre forate sono state trovate altrove come ingressi di cairn (con corridoio dolménico, un analogo locale delle steli centinate delle nostre Tombe dei Giganti, per intenderci) e il dolmen di Lanyon Quoit (foto 4) sono tutti in contatto visivo con le miniere, la cui posizione é segnalata dalla torre con ciminiera, costruita alla fine del 1700, quando si riprese lo sfruttamento delle miniere preistoriche. L’ingresso del Lanyon Quoit è addirittura orientato verso le miniere.



Ci sono anche altre strutture che sembrano particolarmente interessanti nei dintorni di queste miniere.
Per esempio i Fogou di Parl Vorn (Foto 5) e Carn Euny (Foto 6, con il suo piccolo pozzo sacro di Carn Euny in Foto 7). I fogou erano strutture semi-interrate diffuse in Cornovaglia e nelle Orcadi tra la fine dell’età del bronzo e l’età del ferro, di forma circolare e coperte da una volta simile a una tholos schiacciata. Esternamente hanno una certa somiglianza con le capanne nuragiche e colpisce l’assonanza del loro nome con il termine sardo per indicare il focolare. Naturalmente non stiamo dicendo che si tratti di strutture costruite dai sardi, ma certamente denotano l’esistenza di contatti tra le due civiltà.



Passiamo ora alle Orcadi, dato che dobbiamo ancora svelare qual è la misteriosa tomba nell’Isola di Hoy: si tratta di Dwarfie Stane (Figg. 8, 9, 10). Poiché l’isoletta di Hoy è quasi disabitata, credo che sia l’unica tomba antica che possa corrispondere a quella di cui si parla. Nella sua descrizione, veniamo a sapere che <<le isole Orcadi sono famose per i suoi tumuli (cairn) e le tombe a camera, disseminate nel paesaggio locale. Questa tomba a Hoy è decisamente unica nel suo genere. L’attribuzione come tomba si basa sulla sua somiglianza con tombe riconosciute nell’Europa meridionale (il che confermerebbe che la tomba di Hoy di cui si parla nell’articolo sarebbe proprio questa n.d.r.). Situata nel mezzo di una brughiera, a poche centinaia di metri dalla strada verso Rackwick, la Dwarfie Stane potrebbe risalire fino al 3500 a.C.>>



Ora rileggete con calma, con molta calma … notate nulla? 3500 a.C.!! Anche se, per dovere di correttezza, devo riferire che in alcuni altri siti ho trovato una datazione che va dal 3500 al 3000 a.C., ma poco cambia.
Sarebbe questa la “allettante prova che gli antichi sardi stessi potrebbero aver visitato la Gran Bretagna – perché c’è una enigmatica e misteriosa tomba scavata nella roccia (l’unica del suo genere mai trovata in Gran Bretagna) nella Scozia settentrionale, sull’isola di Hoy nelle Orcadi, il cui parallelo scavato nella roccia più vicino si trova in Sardegna”? Una tomba del 3000-3500 a.C.? E riguardate anche le foto dei dintorni della miniera di Ding Dong.
Cioè, stanno davvero dicendo che i naviganti sardi arrivavano in Cornovaglia e nella punta nord della Scozia fin dal neolitico!
E non sono “quei fantarcheologi di Nurnet” ad affermarlo, ma “archeologi di cinque paesi europei” attraverso “ricerche condotte presso otto università”!