L’Adoni di Villanova Tulo è complesso nuragico costituito da una torre centrale, un bastione quadrilobato e un possente antemurale che domina i rilievi del Sarcidano, nella Sardegna centro-meridionale.
Le macerie ed alcuni alberi secolari, cresciuti nel lato S all’interno delle strutture, impediscono di accedere ad alcuni ambienti che si scorgono dal piano di crollo.
In prossimità di una delle torri angolari sono stati rinvenuti entro un raggio di dispersione abbastanza ristretto una quarantina di oggetti in bronzo, quasi tutti frammentari (punteruoli, asce, punte di giavellotto, puntali di lancia, lamine, frammenti di panelle, etc.). I manufatti facevano forse parte di un ripostiglio da fonditore nascosto nelle parti alte delle murature, precipitato al suolo in seguito al crollo delle strutture; allo stesso complesso di bronzi vanno forse riferite due lamine d’argento, una delle quali rappresenta una piuma.
Sempre dal piano di crollo provengono numerosissimi frammenti fittili di diversa tipologia, inquadrabili tra il Bronzo recente e il Bronzo Di notevole interesse anche i molti denti di falcetto in ossidiana ed alcuni punteruoli ed aghi crinali in osso.
Alla fine della campagna di scavo del 1998, è stato inoltre ritrovato ai piedi della cortina prospiciente il mastio un frammento di ansa di “oinochoe” di bronzo a becco rilevato, del tipo “Schnabelkanne”, che finora non trova riscontro tra i materiali di importazione tirrenica documentati in Sardegna.
Questa classe di oggetti, simbolo delle esportazioni etrusco-italiche verso la Gallia celtica e la Germania renana, è altamente diffuso nella penisola italiana, in particolare in Etruria, come prezioso elemento di corredo in tombe principesche o di classi emergenti.
Le foto del nuraghe Adoni di Villanova Tulo sono di Lucia Corda per Passione Sardegna, Giovanni Sotgiu e Francesca Cossu.