di Giorgio Valdès
Giusto per staccare un po’ la spina dai problemi quotidiani ed affrontare con un sorriso la nuova settimana, avventuriamoci un attimo tra alcune leggende della storia, che secondo taluni potrebbero avere avuto come spot proprio la nostra isola.
Ovviamente miti e leggende vanno prese come tali, senza alcuna pretesa di scientificità ma con la consapevolezza che uno sforzo interpretativo sarebbe comunque opportuno.
Considerazione che trova autorevole appoggio nelle parole di un archeologo di chiara fama come Louis Godart, il quale, come riferito in diverse altre circostanze, sosteneva che “le vecchie leggende affondano le loro radici nella Storia ed è certo che alla base di qualunque mito narrato dagli Antichi vi è una verità storica che la critica moderna deve tentare di ritrovare e di spiegare ”.
Tanto premesso si racconta che Medusa e le sorelle Gorgoni fossero figlie del dio marino Forco, re di Sardegna e Corsica ed anche padre delle Esperidi, custodi del giardino in cui crescevano gli alberi dai pomi d’oro.
Giovanni Ugas nel suo libro “L’Alba dei Nuraghi” scriveva al proposito che Medusa fu “regina della Sardegna e della Corsica, avendo ereditato il potere dal padre Forkys (Forcus, Forkyde)”.
Un’altra teoria vuole che le Esperidi fossero invece figlie di Atlante il quale, dopo aver annegato Forco nel corso di una battaglia navale, si era appropriato del suo regno.
Medusa e le sorelle abitavano in una grotta nei pressi del giardino delle Esperidi, in una terra posta sull’altra riva di Oceano, all’estremità del mondo, dove il dio del sole (il greco Elios o il Ra egizio) portava a pascolare i suoi cavalli alla fine di ogni giorno.
E’ risaputo che una delle fatiche d’Ercole fosse stata quella di appropriarsi dei pomi d’oro (erano forse i cachi?) custoditi dalle stesse Esperidi.
Per fare questo Ercole aveva proposto ad Atlante di andare a raccoglierli al suo posto, ed in cambio avrebbe temporaneamente sostenuto il globo terrestre che il Titano reggeva sulle spalle.
Si può razionalmente ipotizzare che Medusa, le Gorgoni, le Esperidi, Forco ed Atlante dimorassero tutti nello stesso luogo, sicuramente posto ad occidente e come molti sostengono, al di là delle mitiche Colonne d’Ercole.
Ma se Forco, padre di Medusa, era re di Sardegna e se Atlante lo aveva spodestato, è altrettanto ragionevole ritenere che il palcoscenico di queste vicende si trovasse proprio in Sardegna.
Teoria che troverebbe un’ulteriore conferma nell’ipotesi di collocazione delle Colonne d’Ercole ai lati del Canale di Sicilia.
Ipotesi che per quanto sia stata e sia oggetto di pareri contrastanti e di altrettante polemiche, raccoglie diversi sostenitori, tra cui Giovanni Lilliu e prima ancora Costantino Hofler, professore di Storia dell’Università di Praga, il quale nel lontano 1858 scriveva, nella sua “Storia Universale”, che “Malta e Sicilia si ponno considerare come le prime colonne d’Ercole della navigazione; furono quindi spinte fino a Sardegna e Africa; finalmente sino a Spagna e Africa”.
Per tornare a Medusa, il suo nome significa sovrana o padrona e pare derivi dal sanscrito Medha, che passò nel greco come Metis e nell’egizio come Met o Maat (Maat era la dea della regola e della giustizia e portava sul capo la piuma che a sua volta rappresentava il “bell’Occidente….la regione dove i morti erano seppelliti per rinascere e raggiungere la vita eterna” -Betrò “Geroglifici”-).
E’ al proposito singolare osservare come in lingua sarda con la dizione “sa meri” si indichi appunto la padrona.
Sempre in Sardegna è comune il cognome Porcu (Phorcus, Forco?), ma soprattutto esistono due “castelli di Medusa”, situati rispettivamente in prossimità di Asuni e di Lotzorai ed un paese che porta il nome di Teti, sorellastra di Medusa.
Nella mitologia greca l’eroe Perseo, giunto da oriente, mozza la testa di Medusa e la porta con sé sorvolando la Libia; circostanza che fa presumere che il luogo in cui dimoravano le Gorgoni fosse prossimo alla costa Settentrionale dell’Africa.
Dalla testa mozzata di Medusa nascerà Crisaore, che è anche il nome di un rilievo situato sul confine occidentale del territorio di Arzana, in prossimità del villaggio nuragico di Ruinas.
Crisaore (o Crisaone) si unirà successivamente a Calliroe e dalla loro unione nascerà Gerione, primo re mitologico di Tartesso.
La figlia di Gerione, Erithia, unitasi ad Hermes, concepirà infine Norace, fondatore di Nora.
Tante leggende….ma quante coincidenze !
Nell’immagine: il Bruncu Crisaone nei pressi del Nuraghe Ruinas di Arzana.