Una lumaca testimone della nostra storia

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di Giorgio Valdès

In un post pubblicato nel Settembre 2011 sul Blog del compianto Gianfranco Pintore, Aba Losi scriveva che “la filogeografia è una disciplina relativamente nuova: associando la distribuzione geografica di determinati individui alla genealogia di alcuni geni selezionati da essi, si propone di studiare i possibili processi storici che hanno condotto, nel corso dei millenni, a tale particolare distribuzione. La filogeografia statistica fa, dal 2002 circa, un passo in più: evitando il più possibile conclusioni ad hoc e soggettivamente plausibili, adatta i metodi della statistica demografica alla filogeografia, allo scopo di giungere a conclusioni il più possibile oggettive. Una tale scienza moderna è finita inevitabilmente su una delle più moderne riviste accademiche, PLoS One, completamente free access, il cui unico criterio per la pubblicazione è la rigorosità degli esperimenti riportati. E ci è finita portandovi la possibile storia dell’antica navigazione da e verso ‘la più grande delle isole del Mediterraneo: la Sardegna’. Ricercatori francesi e tedeschi, colpiti dall’anomala distribuzione di una lumachina terrestre, Tudorella sulcata, in alcune aree mediterranee, hanno deciso di ricostruire la storia della sua origine e dispersione”. In sintesi si è scoperto che iniziando da circa 8000 anni fa, questa lumachina veniva trasportata via mare prima in Algeria e poi in Francia e a questo proposito la professoressa Losi, così concludeva il suo post: “ma quali uomini le trasportarono? posso soggiungere che siamo un pò prima dei ‘so-called Phoenicians’? Mi pare che la risposta sia scontata, considerata l’origine antichissima della popolazione sarda, confermata dai risultati delle ricerche genetiche effettuate dal professor Cucca e dal suo team internazionale, che hanno tra l’altro consentito di ipotizzare una successiva e prevalente espansione marittima delle nostre antiche popolazioni verso le altre sponde mediterranee. Circostanza confermata anche dalla presenza di oggetti in ossidiana provenienti dalle officine di scheggiatura del monte Arci, in Toscana, Corsica, Francia e persino sul litorale africano. Per tornare alla nostra lumachina, vista la sua dislocazione prevalente nei territori centro occidentali e nord occidentali della Sardegna, mi piace pensare che si trattasse di un antenato della “giogaminudda”, quindi esportata “in continente” dai nostri antenati come specialità del territorio sassarese, magari abbinata ad un piccolo attrezzo di ossidiana per “sculacciarla”.