N
Ciao Anto, Volevo farti i complimenti per l’articolo su Roberto Lai.
Antonello
La questione della normativa riguardante l’emersione del patrimonio è centrale e la campagna mediatica che stiamo conducendo a riguardo non è sbagliata, come conferma anche l’autorevole affermazione di Lai nell’intervista a noi rilasciata.
Purtroppo l’argomento è troppo complesso e per essere portato avanti con beneficio sino all’emanazione di una normativa di modifica, ci vorrebbe una forza ben diversa da quella di Nurnet.
N
E’ infatti sotto gli occhi di tutti l’assenza di una normativa specifica per la Sardegna.
Antonello
Ne ho parlato anche con un parlamentare che avrebbe voluto occuparsene.
N
gli unici che possono fare qualcosa sono loro
Antonello
Avevamo pensato a un emendamento per una sorta di sanatoria, non onerosa, per chi volesse volontariamente restituire oggetti di significativo valore al museo della propria zona o più in generale allo Sato o alla Regione. Tuttavia alla fine la cosa ci è parsa troppo onerosa per le nostre forze. Si potrebbe operare in ambito regionale ma in questo caso, come ben sai, si entrerebbe in problematiche di ordine giurisdizionale e costituzionale
N
bisognerebbe creare una commissione che proponga in parlamento e al senato una legislazione ad hoc per la Sardegna, fare in modo ad esempio che la Sardegna abbia un suo corpo di polizia autonomo per i Beni Archeologici e la Regione abbia un budget a disposizione per acquistare tutti i reperti nuragici presenti nelle aste e nelle collezioni private
Antonello
Si, in quest’ambito dell’archeologia sarda sarebbe la vertenza delle vertenze. Ma basti pensare che il ruolo dell’architettura nuragica è totalmente assente negli studi della storia dell’architettura superiori, universitari. Anche su questo ci sarebbe da fare e dovremmo muoverci in tal senso.
Nell’ambito della riscrittura dello Statuto d’autonomia e del dialogo sulla sovranità questo dovrebbe essere uno dei punti all’ordine del giorno