Cerchi concentrici, antichi simboli ricorrenti

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di Giorgio Valdès
Mi è stato chiesto quale significato avessero i simboli stampati sulle t-shirt realizzate in occasione della IV festa della Civiltà Nuragica che il 18 settembre 2016, si terrà a Mamoiada con ritrovo nello splendido scenario del santuario dei S.S. Cosma e Damiano. L’autrice della bella composizione grafica è la socia Nurnet Sara Muggittu, che nel suo disegno ha voluto richiamare il profilo della maschera di un mamuthone e la schematizzazione di cerchi concentrici intersecati da un segno rettilineo uncinato, che compaiono sulla “stele Boeli” o “perda pintà”: due icone della comunità barbaricina che ci ospita. Il mamuthone è notoriamente una maschera tradizionale del carnevale mamoiadino, mentre i cerchi concentrici sono elementi misteriosi, oggetto di differenti interpretazioni, che a Mamoiada compaiono anche in altre testimonianze litiche della preistoria, tra cui la lastra di “Garaunele”. E’ probabile che il loro significato sia connesso al culto della fertilità, tipico dello spirito religioso degli antichi sardi e presente nelle diverse testimonianze monumentali di un lungo periodo che dal neolitico prosegue sino all’età del bronzo. Abbiamo recentemente condiviso sulla nostra pagina fb un post di Franco Fadda, riferito ad un complesso nuragico caratterizzato da presunti cerchi litici concentrici ubicato in località “Crastu Ladu” ad Ittiri (cfr. link in basso). In merito a questa struttura si potrebbero fare diverse congetture, salvo osservare che senza uno scavo preventivo ci sarebbe troppa incertezza ed è quindi meglio attendere auspicati interventi da parte delle istituzioni competenti. In questo caso la roccia sommitale sembra richiamare in scala ridotta il “tacco” di Perda Liana (foto di Riky Deiana), grande figura fallica che secondo autorevoli interpretazioni, era oggetto della venerazione delle antiche popolazioni, quale emblema di potenza sessuale e fertilità. Ma, più in generale, il concetto di circolo megalitico, a volte incentrato su un altare o comunque su un elemento a valore sacrale, non è nuovo in Sardegna. Esso è richiamato come detto nei petroglifi della stele Boeli -quindi riprodotta sulla t-shirt Nurnet – e sulle lastre di Garaunele e di S’Ena Manna, sempre a Mamoiada; ma lo si ritrova soprattutto in diversi contesti megalitici risalenti a differenti epoche passate, tra i quali si annoverano: le domus di Sa Pala Larga a Bonorva (foto di Andrea Gambula); il cromlech de Is Cirquittus a Laconi (geoportale Nurnet); il circolo betilico di Cuile ‘e Piras a Muravera; i circoli funerari di “Li Muri” ad Arzachena (foto di Cinzia Olias); l’area sacra di “Pranu Mutteddu” a Goni (foto di Cinzia Olias e veduta aerea tratta dal sito della RAS).
L’immagine della Stele Boeli è di Piera Farina Sechi; le altre foto segnalate saranno riportate, dal 18 settembre prossimo, sulla corrispondete pagina FB Nurnet.
https://www.facebook.com/franco.fadda/media_set?set=a.10210050060919083.1073741903.1563450834&type=3