I nuraghi misti, secondo Giovanni Ugas

Tra le varie categorie di residenze fortificate appare anche quella del nuraghe misto, un edificio che contiene elementi formali e tecnologici sia dei protonuraghi che dei nuraghi evoluti.

Attraverso lo scavo della fortezza di Su Mulinu in Villanovafranca è emerso chiaramente che i nuraghi misti non sono altro che protonuraghi ristrutturati quali nuraghi a ‘tholos’. Come nel bastione protonuragico di Su Mulinu, in tante altre costruzioni arcaiche (es. Gurti Acqua e Santu Perdu di Nurri, Serra Crastula e Quau di Bonarcado, Marasorighes o Bidinnannari-Ottana e Izzana-Aggius) viene innestata una torre fungente da mastio, consentendo la verticalizzazione dell’edificio in funzione delle nuove esigenze difensive.

In altri casi può succedere che la trasformazione sia più radicale, con la demolizione di tratti più consistenti delle parti murarie degli edifici e la loro sostituzione con aggiunte murarie più coerenti con le nuove mode edilizie. Nel nuraghe Majore di Tempio si osserva la trasformazione delle basse volte tronco-ogivali delle camere e dei corridoi in slanciate volte a ogiva piena.

In altre situazioni si ha l’abbattimento e la sostituzione pressoché totale del protonuraghe per far posto a una fortezza che risponda ai nuovi requisiti stilistici, e soprattutto funzionali del Bronzo Recente. Ciò è avvenuto forse anche nei nuraghi Trobas, Domu Beccia di Uras e Santu Antine, che si sovrappongono ai preesistenti depositi o tratti murari, talora pertinenti a capanne del Bronzo Medio, come nel sito di Chessedu a Uri. E’ palese in ogni caso, man mano che procedono le ricerche, che molti nuraghi evoluti sono un processo di trasformazione di nuraghi arcaici. Spesso, a documentare questa continuità d’uso, in prossimità di un nuraghe troppo elementare per essere trasformato in un edificio più robusto e adatto ai nuovi tempi, appare una poderosa fortezza: è il caso, ad esempio, del sito del nuraghe Jana di Sardara.

In conclusione, i nuraghi misti, documentando fisicamente il passaggio dai nuraghi arcaici ai nuraghi classici, rappresentano una preziosa testimonianza delle modifiche adottate nei tempi del Bronzo Recente per rendere funzionali alle nuove esigenze gli edifici vetusti e oramai anacronistici del Bronzo Medio, che dovevano essere, proprio per la loro antichità, le residenze più prestigiose e politicamente più rilevanti.

In allegato, i nuraghi Su Mulinu a Villanovafranca (ph. Gianni Sirigu e Bibi Pinna); Serra Crastula e Cuau di Bonarcado (ph. Andrea Mura- Nuragando Sardegna); Izzana di Aggius (ph. Francesca Cossu); Majori di Tempio Pausania (ph. Nicola Castangia)