IL PROCESSO DI ADOZIONE NURNET E LO STATO DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO

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di a.g. (da una conversazione fra Marcello Puddu; Luca Galzerano e l’autore)

Immagine by Sergio Melis Domus de Janas, ena de Cannuja

La vicenda della Domus danneggiata di Putifigari, di cui alla nota stampa che NURNET ha trasmesso stamane, porta a fare alcune considerazioni sullo stato di abbandono e degrado del patrimonio archeologico: 1. Gli archeologi della Soprintendenza si spostano nelle varie località con il proprio mezzo e i rimborsi chilometrici servono a malapena a coprire il tragitto che serve per uscire dal Dipartimento. Pensare quindi di chiedere aiuto alla Soprintendenza Archeologica mi sembrerebbe tempo perso. Da anni procede per esempio la battaglia per la salvaguardia dell’ipogeo di Mandras in quel di Ardauli , un reportage fotografico sulla situazione del sito è stato pubblicato nella rivista Archeologia Viva; dopo l’uscita della rivista ci sono state diverse interrogazioni parlamentari per risolvere il problema… ad oggi… bolle di sapone…così era così è. E’ giusto e fondamentale segnalare le problematiche e l’estremo degrado del nostro patrimonio archeologico…. ma credo che noi appassionati e sensibili a queste problematiche dobbiamo con le nostre disponibilità, non solo finanziarie, far qualcosa per la salvaguardia di questi beni unici al mondo… 2. Forse potrebbe farlo il comune se solo volessero o potessero. 3. Ci vuole passione e l’azione di denuncia serve per risvegliare gli animi. Se ci arrendessimo alla realtà dei funzionari e del rimborso macchina basso saremo perduti e sarà perduto il patrimonio. Bisognerebbe forse chiedere che i Comuni con azioni anche di volontariato, sotto la supervisione di un archeologo si attivassero. Tuttavia se non creiamo attorno al patrimonio storico una rete di interessi, anche economici, maggiore di quella attuale, sarà difficile ottenere risultati 4. Qualunque tecnico sa bene che basterebbero quattro volontari due o tre giorni per risolvere gran parte dei problemi. E i volontari si trovano. Ci vorrebbe anche la capacità di scrivere un progettino archeo-ingegneristico e per il cantiere e la sicurezza. Le associazioni possono molto in questo senso. 5. Il processo di adozione, racconto e presidio dei siti, nel progetto NURNET contiene anche questi elementi.

… il problema è la sensibilità da parte dei comuni alla salvaguardia di questi beni che potrebbero dare un valore aggiunto alla propria comunità… è più facile pubblicizzare il proprio paese con la sagra del melone, della lumaca tigrata, della melanzana fragolata e via discorrendo, che il proprio patrimonio archeologico…. Ho avuto dei contatti, in giro per tutta la Sardegna, con i responsabili della gestione del loro patrimonio archeologico… totale disinteresse eccetto alcuni casi.