Medusa

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di Giorgio Valdès

Chi non ricorda il mito di Perseo,  figlio di Zeus e di Danae, che giunse in occidente indossando i calzari alati per uccidere la gorgone Medusa, mozzandole il capo irto di serpenti ?

il nome Medusa significa sovrana o padrona e parrebbe derivare  dal sanscrito Medha, che passò nel greco come Metis e nell’egizio come Met o Maat. Mat era la  dea della regola e della giustizia e portava sul capo la piuma, emblema dell’ Occidente,  “la regione dove i morti erano seppelliti per rinascere e raggiungere la vita eterna” (M.C. Betrò “Geroglifici”). E’ curioso osservare che nella lingua sarda con la dizione Sa Meri  si indica appunto la padrona.

Dei rapporti tra Medusa e la Sardegna ha scritto l’etnologa Dolores Turchi in un articolo pubblicato nell’aprile 2003 su “Sardegna Mediterranea”, da cui è tratto questo stralcio che comprende anche un interessante riferimento al tempio a megaron di “Sa ‘Omu de Orgia” ad Esterzili.

“In Sardegna ritroviamo questo nome (Medusa) in alcune leggende e Medusa è sempre la signora del luogo, potente e ricca di tesori. A Samugheo, sempre nell’Oristanese, c’è il castello di Medusa. Un altro castello con questo nome si trovava a Lotzorai. Intorno al castello di Medusa, che si trova nel territorio di Samugheo, si intrecciano antichissime leggende, in una delle quali si dice che il castello era collegato con un passaggi sotterraneo a Fordongianus, dove scaturiscono le sorgenti d’acqua calda. Questo castello è chiamato anche Sa ‘omu de Orgìa, la casa di Georgia. Sulla rocca dove viene indicato si trovano i resti di una fortezza bizantina, ma c’è da chiedersi cosa c’era prima che i bizantini vi stabilissero quel presidio. Da un disegno eseguito da Vittorio Crespi, nel 1861, si intravvede la pianta di una costruzione che forse era a ‘megaron’, quel tipo di costruzioni che rimandano al periodo miceneo, come rimanda anche il nome di Medusa. Invece l’altro nome del castello, Sa ‘omu de Orgìa, rinvia subito alla notissima costruzione a ‘megaron’ che si trova a Esterzili. Di questi mègara ce ne sono diversi in Sardegna e quasi tutti come impianto iniziale sono riferibili all’incirca al XIV-XIII secolo a.C., vale a dire al periodo in cui i Micenei trafficavano nel mare dei Sardi. Si parla spesso di scambi commerciali quando ci si riferisce alla ceramica micenea trovata in numerosi siti sardi, ma se si trovano anche vari templi a ‘megaron’ si dovrebbe parlare di stanziamenti veri e propri. E’ interessante il fatto che tutte le leggende che riguardano Medusa la vedono impegnata a combattere contro genti che provengono dal mare. In una leggenda che si narra ad Orune, Medusa era la signora del luogo. Dopo la morte del padre Urcheddu o Furcheddu (da Forco), è lei che guida la sua gente, ma perde la guerra e viene uccisa in battaglia. Il Fara, nel suo libro ‘De rebus sardois’ (1580), comincia la storia della Sardegna partendo da Forco, padre di Medusa, la quale gli successe nel governo dell’isola. Forco era il re del mare e governava la Sardegna come Poseidone, dio del mare, governava Atlantide. Secondo il Fara medusa affrontò Perseo che aveva preso le armi contro di lei, ma fu uccisa in battaglia. Ci troviamo dunque tra i miti micenei, perché Perseo proveniva da Argo e divenne re di Tirinto e Micene. Ma mentre nei miti greci Medusa è una gorgone, mei miti sardi appare come una regina bellissima e coraggiosa che combatte per la libertà del suo popolo e dopo la sua morte viene adorata come una dea. Il Fara, essendo una persona dotta, ben conosceva il mito greco di Medusa gorgone, tant diverso da come veniva narrato in Sardegna. Pensa perciò che quel mito sia stato stravolto dai Greci per valorizzare il coraggio di Perseo e pertanto, scrive nella sua storia che la testa crinita di serpenti, che in Grecia si attribuiva a Medusa, era una fola inventata per esaltare l’impresa dell’eroe miceneo. Secondo la tradizione greca Medusa abitava nell’estremo Occidente, nei paesi iperbòrei del Settentrione e qui si era recato Perseo per combatterla. Ma poiché in tutti i miti sardi dove Medusa compare si dice che era regina di questi luoghi, anzi il Fara precisa che regnò per 28 anni, come tramandavano gli antichi, è da presumere che i paesi iperbòrei che venivano indicati nell’estremo Occidente, altro non fossero che la Sardegna con le isole vicine. E’ chiaro che ci muoviamo entro il mito, e che i miti vanno considerati con molta cautela. Ma il fatto che questi miti siano rimasti legati ad alcuni toponimi sardi, rende più credibile l’ipotesi che la mitica Atlantide potesse davvero essere l’antica Sardegna”.

Nell’immagine: la “maschera” di Medusa sovrapposta alla foto di Cinzia Olias che ritrae il tempio a mègaron di “Sa ‘omu de Orgia” ad Esterzili.