Dalla COSTANTE RESISTENZIALE alla RESILIENZA

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di Antonello Gregorini

La categoria creata da Giovanni Lilliu della Costante Resistenziale mostrata e appartenente al carattere del popolo sardo ha inciso molto nel dibattito sulla Sardegna, sulla sua storia, sulle caratteristiche antropologiche e le sue possibilità d/evolutitive, nel bene e nel male.

« ..La Sardegna, in ogni tempo, ha avuto uno strano marchio storico: quello di essere stata sempre dominata (in qualche modo ancora oggi), ma di avere sempre resistito. Un’Isola sulla quale è calata per i secoli la mano oppressiva del colonizzatore, a cui ha opposto, sistematicamente, il graffio della resistenza. Perciò, i Sardi hanno avuto l’aggressione di integrazioni di ogni specie ma, nonostante, sono riusciti a conservarsi sempre se stessi. Nella confusione etnica e culturale che li ha inondati per millenni sono riemersi, costantemente, nella fedeltà alle origini autentiche e pure. ..>>

(Giovanni Lilliu, la Costante resistenziale sarda; p. 225)

In psicologia, la RESILIENZA è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. … Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti … Applicato a un’intera comunità, anziché a un singolo individuo, il concetto di resilienza si sta affermando nell’analisi dei contesti sociali successivi a gravi catastrofi di tipo naturale o dovute all’azione dell’uomo quali, ad esempio, attentati terroristici, rivoluzioni o guerre. (http://it.wikipedia.org/wiki/Resilienza_%28psicologia%29)

Un buon esempio di resilienza comunitaria è stato offerto nella reazione della Sardegna ai danni e alle morti dell’ultimo gravissimo evento alluvionale che ha visto mobilitarsi tantissime persone organizzate a favore delle vittime.

I FATTORI IDENTITARI, LA COESIONE SOCIALE, LA COMUNITÀ D’INTENTI E DI VALORI, COSTITUISCONO IL FONDAMENTO ESSENZIALE DELLA COMUNITÀ RESILIENTE.

La differenza principale fra le due categorie , a mio avviso, sta nel fatto che la prima richiama “durezza”, resistenza e, per la parte negativa, testardaggine e ottusità, chiusura alle innovazioni.

La seconda, la resilienza, appare esprimersi tutta in positivo come capacità di far emergere e utilizzare le opportunità evolutiva che la natura e il caso celano sempre dietro qualsiasi evento traumatico.

Ecco perché la Comunità Europea ha posto al centro della propria programmazione e della comunicazione politica la resilienza, vedendola come impronta da offrire in risposta ai traumi dei cambiamenti climatici e alle crisi conseguenti.

Il resistente non si adatta; il resiliente si, reagendo alle avverse condizioni.

In questo senso Nurnet tenta di creare attorno a valori “IDENTITARI, LA COESIONE SOCIALE, LA COMUNITÀ D’INTENTI E DI VALORI”, nel suo piccolo e con la limitatezza delle proprie risorse, un supporto alla capacità di resilienza di noi Sardi.

Semplicemente ma con passione.