Nel nome di Lilliu, archeologia di subdola intenzione e apologie di reato

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di Antonello Gregorini

Apprendo con stupore, da persone fisicamente presenti all’interno del convegno in commemorazione di Lilliu, che nell’intervento di un noto archeologo sardo (D’oriano), riguardante ciò che lui ha definito ARCHEOSARDISMO, ha sproloquiato contro Nurnet e quello che lui definisce pericoloso movimento da contrastare. Dopo avere svolto le sue contumelie contro Gigi Sanna e Leonardo Melis ha rivolto le sue attenzioni alla Fondazione Nurnet, sostenendo che si tratta del progetto Nurat (proposta di legge regionale) ripresentato in altre vesti con il mero scopo di ottenere finanziamenti, da persone evidentemente di pochi scrupoli (io e i miei amici, sic). L’archeologo ha svolto apologia (http://it.wikipedia.org/wiki/Apologia) di “Maurizio Feo (questo nome ricorre) e di un eroico gruppo di giovani archeologi” che, schierato al fronte, difende gli interessi dell’archeologia ufficialmente riconosciuta e della scienza. Lo scrivo qui perché si sappia e perché voglio essere smentito. Vi sono persone che nascoste dall’anonimato esercitano diffamazione, stalking persecutorio nei confronti di diverse persone, della stessa Nurnet e, infine, soprattutto miei. Questi ignoti sono stati querelati ma gli inquirenti hanno difficoltà ad individuarli perché operano su piattaforme americane: Essi raccontano cose non vere (Gregorini è fallito più volte, noto massone imbroglione, privo di lavoro e professione) infangano la mia persona e determinano un danno umano e professionale incommensurabile, dal momento che di queste menzogne resterà traccia nei motori di ricerca di internet. Posso logicamente dedurre che queste persone siano gli stessi eroici archeologici che, osannati dall’archeologo D’oriano che parlava in memoria del povero Lilliu e a favore della Sardegna (da piangere, povera Sardegna!), tengono la linea del fronte. Vorrei tuttavia essere smentito da dichiarazioni personali che neghino il discorso fatto e i fatti. Infine mi occorre ribadire che: Nurnet è un progetto di promozione del territorio, non archeologico, che ha bisogno di molteplici professionali capacità: community management, comunicazione e marketing, giornalistiche, economistiche, di scienze politiche, di cultura del paesaggio e delle tradizioni popolari della Sardegna, cartografiche, informatiche, ecc. Nurnet ha bisogno, per come è stato concepito, dell’apporto di tutti gli appassionati competenti e professionali che possano esercitare presidio fisico, letterario e culturale, turistico e di servizio. Nurnet si rivolge ai sardi, anche ai giovani e moderni archeologi, che fanno divulgazione o sono guide professionali, ma certamente non in forma esclusiva. Un sistema di coordinamento e di presidio in questo senso manca. Nurnet con il CRS4 sta costruendo, con proprie risorse, un archivio dei beni pre-nuragici e nuragici spesso dimenticati o sconosciuti ai più. Questo deve essere considerato un merito. Nurnet intende solo accendere una scintilla di sviluppo economico e sociale facendo leva su valori dimenticati, che sono lì, presenti, nostri beni comuni, spesso malamente curati e gestiti ma, ancor più spesso, non riconosciuti per quel che sono. Quindi: rigetto e denuncio pubblicamente le accuse di D’oriano come false e l’APOLOGIA dei reati effettuati dagli ignoti scrittori o, come appare logicamente probabile, dal gruppo eroico di “giovani archeologi”. Invito gli ignoti delinquenti a smetterla di esercitare STALKING e a commettere azioni perseguibili penalmente nei confronti miei, delle altre persone e del progetto NURNET Antonello Gregorini – PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE NURNET