Il Nuracale, in territorio di Scano di Montiferro, è uno dei più imponenti nuraghi del massiccio del Montiferru. Si tratta di un nuraghe complesso costituito da una torre centrale inscritta al centro di un quadrato costituito dalle cortine rettilinee di congiunzione delle torri angolari. Del mastio, ingombro di macerie nella camera inferiore, si conserva parte della camera del primo piano. Quest’ultima, priva della copertura, ha pianta circolare e un’altezza massima residua di 11 metri. Ai lati della camera non si osserva la presenza di vani sussidiari. Al bastione, lacunoso nel suo sviluppo planimetrico a causa dei crolli, si accedeva attraverso un ingresso quasi completamente interrato. Il corridoio retrostante immetteva in un cortile interno di forma stretta e allungata, ingombro anch’esso di pietrame per un’altezza di circa tre metri, le cui pareti si innalzano sul piano di crollo – in alcuni tratti – per circa 5 metri. Dai lati del cortile si dipartivano i corridoi d’accesso alle due torri anteriori, praticabili però solo nel tratto iniziale. Una delle torri posteriori, che si conserva per un’altezza massima residua di m 4, presenta – all’interno – un vano circolare marginato da una nicchia; si può inoltre individuare l’imboccatura del corridoio. La cortina muraria che unisce le due torri è, nonostante le evidenti tracce di restauro, la meglio conservata del bastione (m 7 di altezza). (Sardegna Cultura)
La tomba di Perdas Doladas (pietre spianate/levigate), sempre in territorio di Scano di Montiferro, è costruita in opera isodoma con fronte a filari. Il corpo tombale, tozzo e simmetrico, absidato, si rastrema leggermente ad ampia esedra semicircolare marginata da sedili, esposta a SSE. Del monumento, in basalto del luogo, si conservano il filare di base del vano funerario, parte delle lastre di base del prospetto e del bancone sedile e buona parte della copertura estradossale ad archi monolitici.
Le foto del nuraghe Nuracale sono di Andrea Mura-Nuragando Sardegna, Bibi Pinna, Giovanni Sotgiu e Nicola Barbicha Tornello. Quelle della tomba di giganti Perdas Doladas sono di Lucia Corda e Giovanni Sotgiu.