In un post curato da Antonello Gregorini su segnalazione di Attilio Piras (Decimoputzu) si leggeva quanto segue:
“Vicino all’Acqua Cotta vi era una miniera detta l’Argentiera in Monti Zippiri, coltivata dal 1860, da una società inglese. Inizialmente vi lavoravano circa 400 uomini ed in seguito diminuirono perché l’abbondanza dell’acqua impediva l’esecuzione dei lavori. Nei pressi si trovavano dei pozzi antichi che servirono da tomba agli assassinati dai pastori barbaricini che ivi svernavano annualmente colle loro greggi. I poteri terapeutici dell’acqua di questa sorgente furono nuovamente valorizzati durante la seconda guerra mondiale. I tedeschi, profittando della vicinanza del loro aeroporto alla fonte, impiantarono addirittura nella zona un piccolo ospedale da campo. I malati, oltre a trovare giovamento nelle cure tradizionali, ricavavano notevoli benefici anche dal quotidiano consumo de s’acqua cotta. Quando i tedeschi furono costretti a levar le tende ed al loro posto giunsero gli americani e gli inglesi, l’idea venne ripresa e, accanto alla sorgente venne creato un convalescenziario per gli ufficiali feriti. Partiti pure questi, la sorgente cadde nuovamente nel più completo abbandono. Solo qualche sparuto gruppo di ammalati, afflitti dai reumatismi detti in sardo dolus, o dous alla sorrese, privi della possibilità di praticare terapie adeguate presso stabilimenti termali idonei ed attrezzati, trascorreva l’estate presso s’Acqua Cotta, riparandosi dentro modeste capanne appositamente costruite per utilizzare a scopo curativo queste acque. Solo nel 1968 si è cominciato a sfruttare adeguatamente questa sorgente costruendo un moderno stabilimento per l’Imbottigliamento dell’acqua che viene messa in commercio col nome di Sandalia. Questa sorgente viene indicata quale epicentro dei primi due terremoti che la storia ricordi avvenuti in Sardegna. Il primo si verificò a Cagliari il 4 giugno 1616 ed è attestato da un modesto marmo posto nel vestibolo della sacrestia del Duomo della Città. Il secondo, verificatosi la sera del 17 agosto 1771, fu avvertito a Cagliari, ad Iglesias e nell’isola di San Pietro. (Franco Secci – Villasor, nel passato fra storia e cronaca).
In quest’area territoriale è inoltre ubicato il nuraghe “Su Sonadori”, descritto nella pubblicazione “Gli scavi del nuraghe Su Sonadori” a firma Usai – Marras, da cui abbiamo estratto alcuni brani unitamente alla restituzione grafica della pianta e di una sezione verticale:
“… cinque campagne di scavo finanziate dal Comune di Villasor tra il 1994 e il 2000 hanno consentito di porre in luce il monumento e di avviare lo scavo stratigrafico nei diversi vani; contemporaneamente si sono svolte le prime esplorazioni archeologiche nella zona circostante. … Si configura come un insolito esemplare di nuraghe complesso, derivante dalla fusione di una singola torre originaria con sei edifici adiacenti, differenti per forma e dimensioni e costruiti in tempi diversi, uniti da cortine murarie che delimitano anche il cortile frontale e il corridoio laterale con andito di ingresso… diversamente da quanto si osserva nei nuraghi complessi, i corpi aggiunti del nuraghe Su Sonadori sono costituiti non da un bastione turrito più o meno unitario ma da una serie di edifici autonomi collegati da brevi muri rettilinei… … Per la sua varietà geomorfologica, la regione S’Aqua Cotta deve aver posseduto anche nell’età del Bronzo risorse economiche diversificate: agricoltura, allevamento stanziale e itinerante, boschi, sorgenti e giacimenti minerari. Pertanto non sorprende la presenza di un fitto sistema insediativo nuragico. … Oltre Su Sondaori, i nuraghi meglio conservati sono quelli di Monte Zippiri e Monte Zippireddu; più problematici sono i poveri ruderi dei nuraghi Corronca Simoi A, Corronca Simoi B e Sa Matta e’e S’Ollastu, poco più a Sud sono ben identificati i nuraghi Serra ‘e Crabas A e B. … Non è da escludere l’esistenza di abitati senza nuraghe. Infine nella vallata di Gutturu Longu, a breve distanza dai nuraghi di Corronca Simoi, è stata individuata una tomba di giganti. … Un’altra importante risorsa della regione di S’Acqua Cotta è costituita dal giacimento di piombo argentifero di Monte Zippiri, … E’ molto probabile che l’esercizio più recente delle miniere abbia gravemente se non definitivamente distrutto o sepolto le tracce di attività mineraria e metallurgica antica: sulla cima di Cuccuru de Sa Miniera si nota una grandissima quantità di grumi di argilla cotta e scorie di fusione, purtroppo senza un contesto affidabile. … Per questi motivi si può ipotizzare che la coltivazione del giacimento fosse già avviata negli ultimi secoli dell’età del bronzo.”
Per quanto ci riguarda è interessante osservare la presenza di una quantità considerevole di nuraghi in un “fazzoletto” così ridotto di terra e il loro allineamento a gruppi di tre (il sistema degli allineamenti, che spesso coinvolge anche un numero superiore di nuraghi, è una caratteristica che accomuna quasi tutti i nuraghi sardi, lasciando intuire una pianificazione territoriale ante litteram). Nuraghi neanche segnalati nella cartografia IGM. Tra di essi “Su Sonadori” si distingue per imponenza e possiamo solo immaginare la sua rilevanza monumentale se un giorno, come auspichiamo, sarà oggetto di un’adeguata campagna di scavo e di una conseguente valorizzazione.
Le foto del nuraghe Su Sonadori di Villasor sono di Bibi Pinna e Francesca Cossu; quelle dei circostanti nuraghi Carranca Simoi I e Monte Zippiri sono rispettivamente di Marco Cocco e di Corrado per Wikimapia.