Quando se parlavi sardo ti pestavano le mani. Nurnet, abbiamo il vento in poppa

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di Mercedes Mariotti

Negli anni 50 l’archeologo Giovanni Lilliu “inventò” Barumini. Chi in quegli anni era bambino, di Sardegna non sapeva nulla. I nuraghi erano mucchi di pietre e basta. La lingua sarda era la lingua degli umili e i bambini che la parlavano a scuola venivano pesantemente sgridati dalla maestra e richiamati all’uso dell’italiano, nel divertimento generale di tutti gli altri. Ne ricordo uno in particolare che, per aver utilizzato la parola “pinzello” invece che pennello, si trascinò questo soprannome per il resto della vita.  Di Nuraghi non ne sapevamo nulla e quando chiedevamo che cosa fossero ci rispondevano: niente di speciale, solo mucchi di pietre. Prima della nascita di Nurnet pensavo d’esser la sola a soffrire per la cancellazione della nostra storia. Pensavo che non ci fosse nessuno disposto a condividere il disagio per Domus de Janas, Nuraghi, Tombe dei Giganti in totale vergognoso abbandono. Invece siamo in tanti attorno ad un forte valore identitario! Siamo in tanti e la nostra forza sta diventando inarrestabile. Tutti insieme ci stiamo riprendendo il passato e forse anche il futuro. Grazie Nurnet. Io di cognome faccio Mariotti. “ Mariotti?” Diceva la maestra il primo giorno di scuola. “Ma allora non sei sarda?” Per un attimo collocata su un gradino al di sopra di Piras, Puddu, Porcu che facevano parte della mia classe, ne ridiscendevo subito, non appena rispondevo d’esser sarda anch’io. Avevo 6 anni e mi arrivava forte e chiaro un messaggio: SARDO è BRUTTO! Se avessi giocato bene le mie carte e avessi saputo sfruttare questa opportunità, il mio nome diverso da quelli dominanti, avrebbe potuto aiutarmi a partire avvantaggiata.  Di fronte ad un forte accento sardo, a tutti è capitato di sentire il commento canzonatorio: “questo dev’essere fiorentino!”. Per sottolineare quanto ridicola e inadeguata fosse la nostra lingua rispetto a quella di Firenze. E che fosse umiliante rivelarsi sardo deve aver pensato anche quel tale Efisio Pistis che cominciò a pilotare aerei turistici dopo aver cambiato il suo nome in Efeso. Invece Sardo è bello. E Nurnet lo sta raccontando a tutti. C’è ancora molta strada da fare ma siamo nel giusto. Ed è’ talmente bello che potremmo attivarci per estendere all’intera Sardegna la tutela dell’Unesco. Non solo Barumini ma tutta l’Isola potrebbe diventare Patrimonio dell’Umanità.

Abbiamo il vento in poppa!