Collane in vetro con sigilli cilindrici dai siti di Su Fraigu (San Sperate CA) e Velez Malaga (Spagna).

Di Valeria Putzu.

Viste le recenti polemiche sorte in seguito alla scoperta, effettuata nel nuraghe “Conca e Sa Cresia” a Siddi dagli archeologi Mauro Perra e Giusi Gradoli, relativa a un crogiuolo con resti di fusione di vetro datato al XVII Sec. a.C., ho riguardato una serie di articoli relativi al tema del vetro e volevo sottoporvi alcune considerazioni su un sito in particolare. Si tratta della “Tomba dei Trecento”, scavata da Professor Ugas nel 1984 (San Sperate dalle origini ai baroni, Ugas, 1993), in cui sarebbero stati sepolti centinaia di individui, probabilmente a seguito di una calamità o epidemia, in un periodo compreso, secondo il Prof Ugas, tra il 1200 e il 1150 A.C.

Per quanto riguarda il tema che ci interessa, in questo caso, il vetro, la tomba ha restituito varie collane in cattivo stato di conservazione, da cui si sono recuperati diverse centinaia di vaghi in faience e vetro di diverse tipologie, insieme con alcuni elementi in ambra e a un sigillo cilindrico in olivina. Su questo elemento vorrei soffermarmi in quanto forse può aiutare a stabilire la datazione almeno dei vaghi della collana di cui faceva parte. Questo sigillo è interpretato da vari studiosi (Ugas, 1993; Bellintani – Usai, 2009) come cipriota.

Avevo già trovato notizie di questo sigillo cilindrico nelle mie ricerche a proposito dei contatti tra la Penisola Iberica e la Sardegna, in quanto citato da autori spagnoli (Lopez Castro J.L., 2008) come analogo a un sigillo cilindrico molto simile trovato nel sud dell’Andalusia, nella località di Velez Malaga. Quest’ultimo faceva parte di una collana di cui sono stati rinvenuti un totale di 12 vaghi tra cui si segnalano 7 in vetro colorato e uno di lapislazzuli.

In particolare la pubblicazione segnala gli ultimi due come utili alla datazione della collana in quanto in epoca Fenicia e Cartaginese non circolavano più il lapislazzuli, quindi sicuramente la collana era molto più antica. Il sigillo poi viene indicato da vari autori come di produzione mitannica del XV sec. a.C. (Blanco Freijero, 1960; Garcìa Alfonso, 1998).

A questo punto mi sorprende molto che la collana Spagnola venga datata al XV sec., mentre per la sua analoga sarda, di Su Fraigu, si proponga una data relativa al XIII-XII sec, due o tre secoli dopo. Credo sia possibilissimo che entrambe le collane avendo entrambe questi particolarissimi sigilli mitannici, siano entrambe del XV sec. (possibile heirloom più antico rispetto alla data di inumazione dei 300 della tomba).

A questo punto però dobbiamo prendere in considerazione l’idea che in Sardegna ci fossero reperti di vetro già dal XV sec. Quindi la presenza di un crogiuolo a Siddi 2 secoli prima non risulterebbe più un fatto così straordinario.

 

Foto 1) vaghi in faience e vetro provenienti da vari siti della Sardegna Meridionale tra il Bronzo Medio e il Bronzo Recente/Finale, il n. 11 dal sito di Su Fraigu

Foto 2) impronta dal sigillo cilindrico di Su Fraigu

 

Foto 3) collana rinvenuta nel sito di Velez Malaga e dettaglio del sigillo cilindrico

Foto 4) Impronta del sigillo cilindrico di Velez Malaga