Di Donatello Orgiu
Siamo all’equinozio di Primavera e la Terra si rinnova.
Quante volte ci siamo trovati cultori e studiosi di preistoria a discutere appassionatamente della Madre Terra e del potere che gli antichi le attribuivano?
Sicuramente tantissime volte.
Spesso si è infatti osservato che la deposizione del defunto in posizione rannicchiata suggerisce quella fetale, di conseguenza il ventre materno su cui è deposto il defunto diventa quello della Madre Terra.
Essa è pertanto concepita, in questi casi, con un potere tale da alimentare perfino le speranze di rinascita degli esseri umani che cercavano di ripetere nella tomba le stesse condizioni del ventre della donna: l’ocra rossa con cui veniva cosparso il morto e, in certi casi, la tomba stessa, rimanda probabilmente al sangue uterino; la planimetria della tomba, in alcuni casi, sembra restituire l’immagine dell’apparato riproduttore della donna, per non parlare poi dei tumuli funerari rotondeggianti che inevitabilmente riecheggiano il pancione gravido ecc.
Questi pochi esempi testimoniano che per diversi popoli antichi la Terra era concepita come una Grande Madre dotata di un’esauribile forza vitale: con Lei tutto iniziava e da Lei tutto ritornava a fine ciclo.
Tuttavia, sono certo che molti di noi si sono domandati qualche volta: ma in che misura gli antichi credevano in queste cose?
Questo è un passo di Diodoro Siculo che descrive le tradizioni “scientifiche-religiose” degli antichi egizi.
1) Si tenga presente che Diodoro Siculo è una persona molto colta vissuta nel primo secolo a.C. e quindi dobbiamo considerare che più andiamo indietro nel tempo, più queste credenze sono solide soprattutto nel “popolino”.
2) Occhio agli ultimi due “Infatti” di Diodoro che sembrano esprimere anche una sua convinzione e non solo quella condivisa dai più, o il semplice resoconto di credenze altrui. Così scrive Diodoro: ” Gli Egiziani posseggono la seguente tradizione:
“quando all’inizio l’universo si formò, i primi uomini nacquero in Egitto, proprio a causa del clima favorevole della regione e della presenza del Nilo. Infatti questo fiume, dal momento che produce fermenti vitali e provvede alla spontanea fornitura del cibo, alimenta qualsiasi vivente generato; infatti la radice della canna, il loto, il fagiolo egiziano, il cosiddetto corsaio e molte altre piante simili riforniscono il genere umano con un nutrimento sempre pronto.
Come prova che la vita apparve per la prima volta nella loro terra, propongono il fatto che ancora oggi il suolo della Tebaide genera, in alcuni periodi, topi in tale quantità e di tale grandezza da stupire completamente chi si trova ad osservare il fenomeno; alcuni di questi animali sono pienamente formati per quanto riguarda il petto e i piedi, capaci addirittura di muoversi, mentre il resto del corpo rimane indefinito, rimanendo ancora la naturale forma della zolla di terra.
Da ciò è chiaro che quando il mondo ebbe il suo primo assestamento, la terra d’Egitto poté essere meglio di qualsiasi altra il luogo d’origine del genere umano, proprio per la temperatura del suo terreno; inoltre oggi, mentre nessun’altra terra genera cose simili, solo su di lei possono essere generati certi esseri viventi in modo così meraviglioso.
In generale dicono che se nel diluvio, verificatosi ai tempi di Deucalione, la maggior parte degli esseri era scomparsa, è probabile che gli abitanti dell’Egitto meridionale si siano salvati, proprio per le rare precipitazioni della loro terra; oppure se, come alcuni affermano, la distruzione degli esseri viventi fu completa e la terra generò di nuovo nuove forme di animali, ciò nondimeno, sempre in base ad una simile supposizione, la prima generazione di esseri viventi avvenne in questa regione.
Infatti poiché l’umidità, derivata dalle piogge torrenziali cadute sulle genti fu mescolata col caldo intenso che dominava nell’Egitto stesso, è ragionevole supporre che l’aria divenisse molto temperata al momento del primo sorgere della vita. Così ai nostri giorni, durante l’inondazione dell’Egitto, la genesi delle forme di vita animale può essere osservata chiaramente al suo sorgere nelle pozze o lungo gli stagni; infatti quando il fiume inizia la sua recessione ed il sole secca con violenza la superficie del fango, gli animali prendono forma ed alcuni sono ben formati in ogni loro parte, mentre altri lo sono solamente per metà, poiché ancora uniti con la terra”
Ora, se una persona acculturata come Diodoro Siculo poteva permettersi di sostenere/avvallare l’idea che nei pressi del Nilo si poteva osservare animali generati dalla terra (tant’è che quando il processo di generazione non era del tutto ultimato si poteva osservare animali per metà zolla e per metà animale), possiamo immaginare la misura in cui questa credenza era diffusa: non c’erano praticamente dubbi che la Terra riuscisse a rigenerare tutto, piante, animali ed esseri umani.
Donatello Orgiu.
L’immagine è tratta da:
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