FALSI DI STORIOGRAFIA NAZIONALE SU ENCICLOPEDIE ISTITUZIONALI. Lettera ai giornali nazionali e regionali.

La Treccani è considerata l’Enciclopedia Italiana. Garantisce contenuti certi, verificati dai migliori studiosi.

Per noi Sardi, ma per tutti gli amanti delle verità storiche, in futuro, sarà difficile affidarci a questa istituzione per avere certezze sulla storia della Sardegna Antica.
Da un estratto da “Treccani, Enciclopedia dei Ragazzi”, alla voce “Fenici” si legge:

“L’espansione cartaginese in Sardegna non incontrò forti ostacoli da parte di una popolazione indigena arretrata e abbastanza disinteressata alle ambizioni commerciali dei Fenici”


Proseguendo nella ricerca possiamo leggere che al termine del lemma NURAGHE,  a suggellare una opinabilissima spiegazione, troviamo un’ulteriore perla:

“la colonizzazione fenicia, pur relegando le popolazioni indigene nelle aree interne dell’isola, la inserì dal 7° sec. a.C. nel circuito del commercio mediterraneo.”

Quindi possiamo suggestivamente intuire che gli antichi sardi non navigassero e non commerciassero, fossero barbari, relegati sull’isola, anzi sull’altopiano del clan, impegnati in continue guerre fratricide, in attesa che una vera civiltà ne illuminasse le menti, ne migliorasse le tradizioni e consentisse lo sviluppo delle arti.

Stando alla storia ufficiale, la Sardegna vide l’arrivo dei primi Fenici all’alba del I millennio a.C. e finì sotto il dominio Cartaginese (mai completato) nel 510 a.C.

Questi coloni o conquistatori  arrivarono in una terra costellata da diecimila costruzioni megalitiche,  realizzate con dispendio di enormi risorse, la cui esistenza riporta a una Civiltà Sarda evoluta e forte.

Sulle coste come nell’entroterra esisteva un popolo di guerrieri, navigatori, maestri in architettura, agricoltura, artigiani  e con una propria millenaria cultura, rafforzatasi dall’integrazione con le popolazioni denominate Fenici.

La storiografia ad uso scolastico, a favore della costruzione dell’identità e dell’unità nazionale italiana ha prodotto queste falsità che annientano l’identità e le verità storiche delle minoranze e dei territori deboli.

Noi della Fondazione di partecipazione Nurnet abbiamo pubblicato queste stesse immagini e commenti sulla nostra pagina facebook e la reazione dei lettori è stata di fortissimo disappunto, misurabile in centinaia di condivisioni e commenti sarcastici.

Abbiamo quindi scritto alla Treccani, inviando copia di questa lettera aperta, per chiedere una verifica dei lemmi che riguardano la storia della Sardegna in generale e della Civiltà Sarda in particolare.

 

Antonello Gregorini

Presidente della Fondazione di Partecipazione

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