Gli amici di Nurnet- Rossella Maltinti

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Rossella Maltinti vive a Monaco di Baviera. Cagliaritana del rione San Benedetto (come il sottoscritto) è una delle persone più innamorate della Sardegna che io conosca. E’ vero, forse la lontananza dalla propria terra, molto spesso, suscita e stimola maggiormente quel senso di appartenenza e quell’intenso sentimento nostalgico che i brasiliani chiamano “saudade”. Noi sardi che viviamo nell’isola, non sempre ce lo rammentiamo come dovremmo. Mi ha colpito di Rossella, questo suo desiderio viscerale di volersi mettere a disposizione di una “causa” in favore della sua terra; il volersi impegnare anche in un ambito che magari non era strettamente il suo, ma con tutti i mezzi di cui era a disposizione. Quella stessa causa che sta unendo in questo momento migliaia di sardi e che si chiama Nurnet, la rete dei nuraghi. Tant’è vero che, appena venuta a conoscenza della possibilità datale da Nurnet, per prima cosa ha voluto adottare un sito, il Santuario Nuragico di Grutti ‘e Acqua a Sant’ Antioco inviandoci repentinamente decine di splendide fotografie da lei scattate.

Da parte mia, davanti a tanta determinazione e organizzazione (col suo pc dalla Germania in un batter d’occhio ha letto e controfirmato lo statuto di Nurnet, spedito un bonifico per l’adesione e all’istante è diventata una dei 70 genitori della Fondazione), non ho potuto esimermi dall’aiutarla a creare una pagina facebook tutta sua dal nome “S’ischissorgiu Furau” (il tesoro rubato).

Rossella, nella suddetta pagina, traduce e cura con inappuntabile professionalità i cataloghi di rarissimi reperti nuragici e prenuragici provenienti da famose collezioni quali quella di “Elie Borowski”, oggi esposta al museo di Gerusalemme, e di altri cataloghi rinvenuti presso le collezioni del museo di Monaco di Baviera.

“S’ischissorgiu furau”, è decisamente una delle pagine più belle tra quelle linkate a Nurnet, non fosse altro perché il suo continuo aggiornamento la rende un appuntamento, quotidiano o anche solo settimanale, imperdibile per via della qualità dei reperti mostrati e per la traduzione certosina delle didascalie, dal tedesco all’italiano.

Melqart