di Giorgio Valdès
Il compendio nuragico di Coi Casu, situato tra Sant’Anna Arresi a Porto Pino, è stato oggetto di una recente campagna di scavo. Include un nuraghe complesso circondato da un villaggio, una depressione circolare probabilmente utilizzata per la raccolta dell’acqua piovana, e altre strutture alcune delle quali probabilmente impiegate per lo stoccaggio di derrate alimentari. Abbandonato nel corso dell’età del ferro, sarà recuperato nel periodo tardo punico e in quello bizantino ricorrendo alla modifica di alcuni ambienti. Il villaggio non è nemmeno segnalato nella cartografia IGM, mentre sono indicati alcuni altri nuraghi tra cui il Mannu, Barussa, Zafferano, Maledetta e Turrita, la cui dislocazione in prossimità della costa, degli stagni e dei corsi d’acqua, tra i quali in particolare il rio Foxi, consentono di ipotizzare un diffuso e ordinato sistema di controllo dell’intera zona. Si può ugualmente presumere che, analogamente a quanto succedeva in compendi lagunari come quello di S.Gilla, il litorale in cui è compreso Porto Pino ospitasse in periodo nuragico importanti attracchi costieri, collegati al territorio retrostante tramite il sistema fluviale presente in zona (un tempo la portata d’acqua dei ruscelli che sfociano nella laguna era ben superiore all’attuale). L’antica attività portuale trova infine conferma nei vari toponimi locali: Cala Sa Barracca, Cala su Turcu, Porto Pino, Cala Passo a Mare, Cala de Arrespiglia, Porto Zaffaraneddu, Cala Beppe Podda…. ….