Il Culto delle Acque e le sue ataviche leggende

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Attorno all’antico culto delle acque è fiorita, in Sardegna, una infinità di credenze popolari e leggende che ancora sopravvivono e alimentano la fantasia popolare.

Sa peristoria de Maria Giusta, pubblicata per la prima volta da Franco Enna e resa nota, in tutta la sua drammatica bellezza, da Enedina Sanna nel già citato III Simposio di Etnopoetica del marzo 2000, ad Alghero, ha permesso di squarciare quel muro di mistero che avvolgeva i riti sacrificali del periodo nuragico e prenuragico.

Sa peristoria racconta di una donna che, mentre andava in cerca di legna da ardere, vide cadere e andare in fiamme un leccio accanto ad un pozzo lì vicino.

Da una scure senza manico abbandonata in mezzo al bosco comparve una "fata" che disse alla donna: "getta la scure a doppio filo nel pozzo e vi sgorgherà l’acqua".

La donna, dopo aver bevuto di quell’acqua, dimenticò tutto. Quando arrivò l’estate, tutti ebbero sete; anche il figlio che, sconfitto dall’arsura, si afflosciò come un giglio. La donna, disperata, tornò al pozzo e sentì una voce che le diceva: "S’abba non naschet / si sambene no paschet" (l’acqua non nasce / se sangue non pasce). La donna capì, si gettò nel pozzo e l’acqua sgorgò abbondante.

La poesia, di rara efficacia e bellezza, raccolta da Franco Enna a Macomer dalla stanca voce di Maddalena Deriu, ormai novantenne, è una delle "leggende – testimonianza" che inducono a ritenere che molta della "storia antica non scritta" resti scolpita nella cultura e nelle tradizioni dei popoli come memoria incisa nella pietra.

Un po’ come quello che ho avuto modo di vedere nei giganteschi graffiti della Namibia; ove migliaia di anni prima d’oggi i Boscimani, popolo primordiale ormai in via di estinzione, incidevano nelle pareti levigate delle montagne la loro storia, quella della loro fauna, della loro flora e della loro economia: florida e opulenta fino al disseccarsi del lago Ethosa Pan ed al sopraggiungere del deserto di Sossusvlei con le sue meravigliose dune di sabbia di corallo.

 

 

 

Tratto da: Efisio Lippi Serra: Storia, leggenda, arte e culto dell’acqua in Sardegna e nel mondo. Nella foto: Pozzo Sacro di “Su Tempiesu” Orune (Nu) – tratta da www.storicoarcano.it

 (Mlqrt)