Il Nuraghe Seruci e Nurnet

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di Nicola Manca Leggo con dispiacere una notizia apparsa sul quotidiano “L’unione Sarda” del 22/08/2014 nella quale si parlava di una ipotetica chiusura della reggia nuragica di Seruci. Inizialmente si pensava che l’imponente polilobato diventasse un polo d’attrazione per i turisti come lo è stato “Su Nuraxi” per il territorio di Barumini. L’entusiasmo, guardando il monumento in quest’ottica, era notevole: alla conclusione dei lavori di restauro si sperava che i 14 metri del mastio divenissero un grande segnale d’attrazione per un territorio fra i più poveri della Sardegna. Doveva essere così, invece… Il costo eccessivo della promozione, la mancanza di personale e i costi legati alla gestione iniziano a diventare una spada di Damocle sul futuro del sito archeologico. Ma è proprio in quest’ottica che si inserisce il lavoro di Nurnet. Il solo lavoro degli archeologi, come testimoniano i fatti, è insufficiente per il futuro di queste strutture. È necessario lavorare sulla promozione e sulla valorizzazione del contorno. Un quadro senza cornice è come una persona senza anima: la triste situazione che vivono i siti nuragici ci dimostrano come questa frase sia vera. Affinché il bellissimo dipinto venga vissuto, generi flussi di visitatori e crei emozioni è necessario un grande lavoro per il miglioramento di tutto il comparto complementare al sito. Per questo motivo Nurnet ha lanciato la sua raccolta fondi per la costruzione del centro della civiltà nuragica. Un polo di coordinamento all’interno del quale lavorare tramite economie di scala, modelli probabilistici, interazione e cooperazione al fine da poter ridurre notevolmente i costi di promozione, lavorando in modo sincrono alla creazione di una visione comune e coordinata, ospitando tirocinanti e quindi coinvolgendo le università e la formazione di giovani (e non) sull’uso di approcci innovativi alla valorizzazione del patrimonio. In poche parole investire sul passato lavorando col futuro. La follia sarebbe continuare a fare la stessa cosa (sbagliata, visti i dati) aspettandosi risultati diversi. L’approccio di Nurnet è una scommessa, non una verità assoluta, un dogma. Una scommessa lavora in modo trasversale e che sta dando grandi risultati, sulla quale sempre più persone decidono di credere. Il lavoro silenzioso è la base di questo pensiero, la condivisione e il coinvolgimento di tutti è la svolta. Vogliamo mettere a disposizione della nostra terra i nostri risultati, vogliamo credere che ogni persona, secondo le proprie attitudini, abbia qualcosa di buono da dare o da dire. Tutto questo sistema che sta iniziando a muoversi non è avverso a nessuno se non all’immobilismo, all’indifferenza e all’accidia. Non vogliamo leggere di altre “Seruci” e lavoreremo ancora di più affinché questo non riaccada.