Il punto Nurnet fine maggio 2014

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di Antonello Gregorini (immagine del santuario nuragico Su Monte) 1. Il servizio RAI di Alberto Calvi segna l’apice di nove mesi di lavoro intenso del gruppo Nurnet. 2. Segue la continua acquisizione di nuove e formidabili professionalità nel campo della fotografia, della narrazione e dell’organizzazione di eventi e itinerari, nella compagine nurnettiana caratterizzata da univoca passione. 3. La riscoperta della stele di Oniferi ad opera dell’archeologo Augusto Mulas e del fotografo Nicola Castangia. 4. L’accrescimento della rete di relazioni con appassionati di tutta la Sardegna ma anche con Amministratori locali desiderosi di segnare la presenza nel nuovo corso di conoscenza del nuragico. 5. Altre varie e belle cose, eccezionali e da sogno. Però, la notizia più importante, per quel che mi riguarda, è che a seguito della campagna avviata dalla Fondazione con l’apertura della pagina di FB "Piazza della Civiltà Nuragica", un comune della Sardegna delibererà la nascita di una via con questo nome. Se ogni paese della Sardegna facesse altrettanto avremo un ricorso continuo nel linguaggio, nella mente e quindi nella memoria dei sardi e non solo. Basterebbe questo per incrementare l’identificazione della Sardegna con questo periodo storico e l’enormità del suo lascito. Vi invitiamo a sollecitare i sindaci della vostra comunità e le forze politiche a fare altrettanto e possibilmente di farcelo sapere. Noi siamo disponibili a offrire qualsiasi supporto amministrativo e mediatico. 6. Stiamo prendendo contatto con le realtà territoriali e valutando con loro quali azioni sia possibile attuare per costruire una narrazione diversa del loro paesaggio, dell’identità, e quindi valorizzarne l’offerta in termini di accoglienza. Questo lo facciamo con gli enti locali ma anche attraverso l’iscrizione, quali soci partecipanti, di attività commerciali legate alla filiera dell’accoglienza, artigianale e rurale-gastronomica. Su questo abbiamo un tavolo di relazione aperto anche con Confagricoltura e Confartigianato. Vorremmo anche noi portare la Sardegna all’Expo 2015. 7. Per far ciò e sopravvivere abbiamo necessità di autofinanziarci. Continua infatti con buoni risultati la campagna soci. Tuttavia non è possibile veder concentrate nella sola figura del presidente e del CdG tutte queste azioni per cui stiamo affidando all’esterno la gestione della campagna soci, la ricerca di pubblicità e il supporto finanziario per eventi ed azioni sul territorio. 8. Sempre in tema di autofinanziamento apriremo una linea di gadgets, merchandising, da offrire tramite e.commerce in un sito appositamente strutturato. 9. Contiamo di partecipare con uno o più progetti alle call di Horizon 2020, la programmazione europea attualmente in corso. 10. La compilazione del Geoportale procede grazie alla ventina di "editors" sparsi in tutto il territorio della Sardegna e il continuo supporto informatico del CRS4. Stiamo valutando la partecipazione ad alcune "call" di finanziamento europee e stiamo aspettando la risposta della Fondazione del Banco di Sardegna a cui abbiamo chiesto un contributo per andare avanti. 11. Sul fronte della divulgazione stiamo procedendo con la stesura dell’archeo-guida pre nuragica e nuragica di Oniferi. Per il prossimo anno scolastico vorremmo strutturare un’offerta da proporre a qualche circolo didattico, a iniziare da Cagliari dove abbiamo più facilità di accesso. Speriamo però che dal resto dell’Isola qualche volontario possa offrire la propria disponibilità. 12. Abbiamo già in programma la "Festa della Civiltà Nuragica" per il 21 di settembre a Bonorva, nella valle di Mariani, in partenariato con il Comune del sindaco Senes, i nostri soci locali e le associazioni che vorranno partecipare. 13. Per ottobre contiamo di partecipare con nostri eventi alla "Festa del Pane di Villaurbana" ma di organizzare anche qualcos’altro con i comuni che si sono detti interessati alla nostra collaborazione. Rammento infine che Nurnet è, e sarà sempre, un progetto aperto a qualsiasi apporto utile. Siete tutti invitati a darci una mano. Qui non vi è scopo di lucro, siamo una organizzazione non profit, anche se questo non impedirà, forse, di generare lavoro retribuito per qualcuno di noi e per operatori dell’indotto e quindi per la Sardegna. Tuttavia, per essere chiari, nessuno di noi ha preso un euro e tutto ciò che è stato fatto è stata pura azione di volontariato gravante sulle tasche e il tempo utile dei singoli. Grazie per l’attenzione e la vicinanza.